Palermo, 13 ottobre 2025 – Un dramma familiare ha scosso la città di Palermo nella notte tra sabato e domenica scorsa, con la perdita di un giovane di 21 anni, Paolo Taormina, ucciso con un colpo di pistola da un uomo descritto come vistoso per le numerose collane d’oro e la barba lunga. A raccontare la tragica vicenda è la sorella di Paolo, Sofia Taormina, che ha assistito all’aggressione e ha vissuto momenti di terrore.
La testimonianza della sorella: “L’assassino ha puntato la pistola contro di me”
Sofia, la sorella di Paolo Taormina, visibilmente scossa e attorniata dalle amiche, ricorda con dolore le fasi concitate dell’aggressione. “Lui ha puntato la pistola alla tempia di mio fratello e lo ha ucciso senza motivo“, ha raccontato. Nel tentativo di difendere la famiglia, Sofia ha inseguito l’aggressore, che ha reagito lanciando una bottiglia contro la sua cognata Desirée, fidanzata di Paolo. Anche Sofia ha cercato di contrastare l’uomo, provando a scagliargli un oggetto contro, ma l’assassino ha poi rivolto l’arma anche contro di lei, costringendola a fuggire verso un locale vicino.
Le parole di Sofia rivelano il legame profondo che univa lei e Paolo: “Paolo era un grande lavoratore, un ragazzo sincero, dedito alla famiglia. Aveva un carattere protettivo nei miei confronti e ci volevamo bene da morire“.
Un’indagine aperta e il dolore di una comunità
L’assassino di Paolo Taormina ha colpito profondamente la comunità palermitana, lasciando un senso di smarrimento e dolore. Le autorità hanno avviato le indagini per chiarire le circostanze e i motivi che hanno portato al tragico omicidio.
La vicenda riporta alla luce le difficoltà legate alla sicurezza e alla violenza giovanile in alcune aree del Paese, un fenomeno che continua a preoccupare istituzioni e cittadini. La testimonianza di Sofia, intrisa di dolore e paura, è un monito sulla fragilità della vita e sull’importanza della protezione reciproca tra familiari e comunità.






