Milano, 13 novembre 2025 – Nel pomeriggio di oggi si è svolta l’udienza preliminare relativa al caso di revenge porn che vede coinvolti Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e l’amico Tommaso Gilardoni. Dopo l’archiviazione dell’indagine per violenza sessuale, i due giovani sono accusati di aver diffuso immagini senza il consenso della presunta vittima, una ragazza di 22 anni difesa dall’avvocato Stefano Benvenuto.
Udienza preliminare e richiesta di giustizia riparativa

Durante l’udienza, l’avvocato Vinicio Nardo, difensore di Leonardo Apache La Russa, ha spiegato che il reato contestato è punibile a querela e coinvolge persone giovani. Per questo motivo, la difesa ha presentato un’offerta di remissione di querela, accompagnata da atti riparatori nell’ambito della giustizia riparativa, un istituto introdotto dalla legge Cartabia. Questo percorso mira a favorire una ricucitura umana tra le parti e l’estinzione del reato dal punto di vista processuale.
“Abbiamo fatto un’offerta che la parte non ha accettato – ha dichiarato l’avvocato Nardo – e abbiamo chiesto un termine per formalizzarla secondo le norme del codice civile. Poi sarà il giudice a valutare la congruità della proposta. La decisione arriverà a dicembre, anche per Gilardoni”. La difesa ha inoltre annunciato che, qualora si arrivasse al processo, chiederà l’assoluzione sostenendo l’assenza di elementi per una condanna.
Accuse di violenza sessuale: opposizione all’archiviazione
Parallelamente alla vicenda di revenge porn, permane la questione della denuncia per violenza sessuale presentata dalla giovane. L’avvocato Benvenuto ha infatti depositato opposizione alla richiesta di archiviazione, sostenendo che la presunta vittima fosse in uno stato di gravissima alterazione al momento dei fatti, tali da compromettere la sua capacità di autodeterminazione. La ragazza, secondo la ricostruzione, si sarebbe trovata in uno stato di coma etilico, con un tasso alcolemico di 3,2 g/litro, oltre ad aver assunto sostanze stupefacenti e farmaci.
Nell’atto di opposizione si evidenzia come la giovane non ricordasse nulla della notte in cui sarebbe avvenuta la violenza, risvegliandosi confusa e nuda accanto a Leonardo Apache La Russa, anch’egli nudo. La difesa della vittima ha inoltre fornito una consulenza medico-legale che sottolinea l’incapacità della ragazza di essere consenziente, mentre alcune intercettazioni riportano commenti su uno stato mentale alterato e l’approfittamento da parte degli indagati.
Altre prove contro Leonardo Apache La Russa riguardano chat e testimonianze che indicano una condotta reiterata e tentativi di influenzare testimoni prima delle convocazioni in Questura. Sullo sfondo resta quindi una complessa e delicata vicenda giudiziaria, con decisioni attese nelle prossime settimane.





