Milano, 20 dicembre 2025 – Un episodio di violenza grave si è consumato nella notte tra il 26 e il 27 novembre scorso a Milano, in zona nord-ovest, tra via Porpora e via Lulli: un uomo di 25 anni, nato a Treviglio (Bergamo) da famiglia nordafricana, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio dopo aver investito volontariamente una donna uruguaiana con la sua Mercedes Benz bianca, nel tentativo di ucciderla.
Ricostruzione dei fatti e arresto a Milano
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo aveva avuto una discussione con la donna all’interno di un albergo dove avevano consumato un rapporto sessuale. Dopo la lite, l’uomo l’ha aspettata in strada a bordo della sua auto. Mentre la donna camminava sul marciapiede, lui ha iniziato a seguirla, mettendola in evidente stato di paura e costringendola ad attraversare la strada per mettersi al sicuro. Apparentemente rallentando per rassicurarla, ha invece accelerato improvvisamente nel momento in cui la donna stava tornando sul lato opposto della carreggiata, investendola con la parte anteriore dell’autovettura e poi dandosi alla fuga.
La donna, ferita a una gamba con una prognosi di 25 giorni a causa del distacco osseo dell’apice del malleolo peroneale destro, è stata soccorsa e, grazie a testimonianze, analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e al riconoscimento da parte del portiere dell’albergo e della stessa vittima tramite un profilo social, è stato possibile identificare e rintracciare l’uomo. Nella giornata di ieri, la polizia locale di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 25enne, che sarà portato nel carcere di San Vittore.
Aspetti legali e aggravanti contestate
All’uomo è contestato il reato di tentato omicidio con l’aggravante di aver approfittato di circostanze di tempo, luogo e persona tali da ostacolare la difesa pubblica o privata della vittima. Nel capo d’imputazione si sottolinea che egli ha compiuto atti idonei e diretti in modo inequivocabile a causare la morte della donna, fallendo nell’intento criminale solo per cause indipendenti dalla sua volontà.
L’episodio si inserisce nel contesto più ampio della lotta alla violenza contro le donne, tema sul quale continuano a impegnarsi le forze dell’ordine e le istituzioni, che in questi anni hanno avviato campagne di sensibilizzazione, prevenzione e supporto alle vittime, riconoscendo l’importanza di un intervento tempestivo e coordinato per arginare tali fenomeni.






