Un grave episodio ha scosso Catania nelle ultime settimane, coinvolgendo decine di pazienti sottoposti a interventi di cataratta presso un noto centro privato. L’operazione, generalmente considerata di routine, ha provocato conseguenze drammatiche: oltre trenta persone sono state ricoverate in diversi ospedali di Catania a causa di infezioni oculari e danni alla vista.
Catania: emergenza sanitaria dopo interventi alla cataratta
L’intervento alla cataratta, che solitamente dura pochi minuti e rappresenta una procedura consolidata, ha portato a complicazioni gravi, fra cui un significativo indebolimento della vista e forti emicranie. Tutti i sintomi sono stati ricondotti a un’infezione contratta durante l’operazione, presumibilmente dovuta a una contaminazione ambientale o a carenze nella gestione delle sale operatorie.
Secondo il Codacons, associazione attiva nella tutela dei consumatori e che ha seguito da vicino la vicenda, le prime verifiche hanno escluso problemi legati alla sterilità dei materiali chirurgici e dei liquidi utilizzati. Rimane quindi aperta l’ipotesi di un’anomalia legata alla manutenzione o alla gestione delle strutture operative del centro privato coinvolto. L’associazione ha già presentato una segnalazione al Ministero della Salute e un esposto alla Procura di Catania, che ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime.
Indagine e attenzione sulle pratiche sanitarie
Le infezioni hanno reso necessarie terapie antibiotiche urgenti e, in alcuni casi, nuovi interventi chirurgici per limitare i danni. La situazione ha acceso un faro sulle procedure di controllo e sicurezza adottate nelle strutture sanitarie private della città, centro nevralgico del sistema sanitario siciliano.
Catania, capoluogo della Sicilia orientale e importante polo industriale e logistico, si trova ora a fare i conti con una crisi sanitaria che ha coinvolto decine di cittadini, molti dei quali anziani, sottoposti a un intervento considerato finora sicuro. Il caso ha suscitato anche un acceso dibattito pubblico sull’efficacia del sistema di vigilanza sanitaria e sulla necessità di garantire adeguati standard di sicurezza in tutte le strutture mediche.
Il Codacons, presieduto da Carlo Rienzi, si è fatto portavoce delle esigenze dei pazienti, chiedendo trasparenza e rigore nelle indagini per evitare il ripetersi di episodi simili che mettono a rischio la salute pubblica. La vicenda è ancora in fase di accertamento, con l’attenzione degli inquirenti puntata soprattutto sulle condizioni igienico-sanitarie delle sale operatorie e sulle procedure di sterilizzazione adottate dal centro privato.





