Un rapporto della Polizia di Stato rivela che i pedofili utilizzano l’intelligenza artificiale per adescare i minori online. Nel primo trimestre del 2025, i casi di crimine sessuale hanno subito un incremento significativo, con 118 arresti (+293%) e 427 denunciati (+53%). Il report evidenzia la crescente minaccia per i giovani, in particolare nella fascia 14-16 anni
L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) da parte dei pedofili per adescare i minori online rappresenta una preoccupante evoluzione delle tecniche di sfruttamento. Questa realtà è emersa dal rapporto 2025 della Polizia di Stato, presentato in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e Pedopornografia. Il documento rivela un aumento allarmante dei casi di adescamento, con un incremento del 293% degli arresti, che hanno raggiunto quota 118, e un aumento del 53% delle denunce, per un totale di 427 individui coinvolti.
L’adescamento online e le sue conseguenze
L’adescamento online continua a costituire una delle più gravi minacce per la sicurezza dei minori, in particolare per quelli di età compresa tra i 14 e i 16 anni. La Polizia ha condotto oltre 370 perquisizioni delegate, segnando un incremento del 28% rispetto ai periodi precedenti, nella lotta contro la produzione, la detenzione e lo scambio di materiale pedopornografico.
Il rapporto sottolinea come l’intelligenza artificiale generativa stia trasformando radicalmente le dinamiche delle interazioni digitali. Purtroppo, i malintenzionati hanno trovato modi per sfruttare queste tecnologie, creando contenuti di sfruttamento sessuale che possono coinvolgere minori reali, le cui immagini vengono manipolate, oppure minori fittizi, generati artificialmente. Questo fenomeno non solo alimenta il mercato della pedopornografia, ma complica ulteriormente il lavoro delle forze dell’ordine, rendendo più difficile l’identificazione delle vittime.
La personalizzazione dei messaggi
Il report evidenzia anche la capacità dell’IA di generare messaggi personalizzati per i diversi interlocutori. Questo consente ai predatori di superare il gap generazionale, producendo comunicazioni che sembrano provenire da minorenni, facilitando così l’interazione con le vittime. Questo aspetto è particolarmente inquietante, poiché rende più difficile per i giovani riconoscere la pericolosità delle interazioni online.
L’impegno delle autorità nel contrasto al fenomeno
Nel 2024, le autorità hanno reso irraggiungibili 2.775 siti pedopornografici, un numero significativo che evidenzia l’impegno nella lotta contro la diffusione di materiale illecito. La Polizia ha monitorato 42.231 siti, un numero in crescita rispetto all’anno precedente, e ha trattato 2.828 casi, un aumento rispetto ai 2.702 del 2023. Anche le operazioni di perquisizione sono aumentate, passando da 927 a 986.
Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha sottolineato che la protezione dei diritti di bambini e adolescenti è una priorità per le forze dell’ordine. È fondamentale un approccio che integri l’uso di tecnologie innovative e una metodica operativa che si adatti all’evoluzione dei mezzi di comunicazione. Solo così sarà possibile affrontare efficacemente le minacce emergenti e garantire un ambiente digitale più sicuro per i più giovani.






