Milano, 17 novembre 2025 – Proseguono le indagini sull’incidente stradale avvenuto ieri mattina in viale Fulvio Testi a Milano, che ha causato la morte del giovane Pietro Silva Orrego, 19 anni, e il ferimento grave di una sua amica di 30 anni. Lo schianto ha coinvolto un Mercedes Classe G Brabus, un suv di lusso noleggiato, e una Opel Corsa.
L’incidente e le prime verifiche sull’incidente
Secondo le prime ricostruzioni delle dinamiche dell’incidente, il suv, sul quale viaggiavano Pietro e altri tre amici, si è scontrato con l’utilitaria guidata da un 32enne originario di Napoli. Le telecamere installate sui semafori sono al vaglio della polizia locale per chiarire la dinamica, tra cui la possibile mancata precedenza. È stato accertato che chi ha firmato il contratto di noleggio per il suv è in possesso di patente, ma emergono dubbi riguardo a chi fosse realmente alla guida del mezzo al momento dell’incidente.
Un testimone medico, intervenuto sul luogo, ha confermato che alla guida del suv c’era un ragazzo di 20 anni che non ha mai conseguito la patente. Dopo l’incidente, il giovane illeso si è allontanato e poi è tornato fingendo di essere un soccorritore, un tentativo smentito dalle telecamere dei tram e dai rilievi della polizia. La procura di Milano, guidata dalla pm Giancarla Serafini, ha annunciato l’apertura di un’indagine formale e l’iscrizione nel registro degli indagati di due persone: il 20enne sospettato di essere alla guida senza patente e il conducente dell’altra vettura.
Le condizioni delle vittime
Pietro Silva Orrego, figlio di un noto cardiologo milanese, è deceduto nel tardo pomeriggio di domenica dopo ore di lotta in ospedale Niguarda. Una ragazza di 30 anni è ricoverata in condizioni critiche al Policlinico di Milano, mentre altri due feriti, tra cui il conducente dell’utilitaria, non sono in pericolo di vita. Quest’ultimo è risultato positivo al pre-test per sostanze stupefacenti e si attendono ulteriori accertamenti.
Le autorità stanno inoltre verificando le modalità di noleggio del suv, un mezzo dal valore di quasi mezzo milione di euro, per accertare eventuali irregolarità. Sono stati sequestrati i telefoni dei ragazzi coinvolti per esaminare se vi fosse uso del cellulare o registrazioni durante la guida. L’inchiesta punta a chiarire tutte le responsabilità legate a questo tragico incidente che ha scosso la città.



