Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio, sotto accusa per presunte irregolarità urbanistiche a Milano; progetti e procedure ora al vaglio della magistratura.
Milano, 23 luglio 2025 – Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, nel corso dell’interrogatorio davanti al Gip nell’ambito dell’inchiesta urbanistica milanese. Per Marinoni, l’accusa ha richiesto la custodia cautelare in carcere. L’avvocato difensore Eugenio Bono ha dichiarato di non voler rilasciare commenti, sottolineando che la difesa ha presentato una breve memoria esclusivamente sulle esigenze cautelari, riservandosi di affrontare la difesa nel dibattimento.
La posizione di Giuseppe Marinoni nella vicenda urbanistica
Giuseppe Marinoni, architetto di rilievo e PhD in Progetti e Politiche urbane, è stato fino a poco tempo fa presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano. Nel suo ruolo ha sempre sottolineato che la Commissione opera nel rispetto del Piano di Governo del Territorio (Pgt), delle normative e del regolamento edilizio. Marinoni ha più volte precisato che l’attività della Commissione non si basa su discrezionalità, ma su una rigorosa applicazione delle norme, e che i progetti vengono valutati soprattutto per la qualità e il valore pubblico aggiunto che possono apportare.
In un’intervista recente, Marinoni ha chiarito che i casi di discostamento dal Pgt sono stati rari e concessi solo quando il progetto dimostrava un valore pubblico supplementare, come una maggiore cessione di aree. Ha inoltre spiegato che la Commissione non valuta i progettisti ma i progetti, che comunque passano prima da una lunga fase istruttoria tecnica. Ha inoltre precisato l’impegno della Commissione nel segnalare e contrastare casi di trasformazioni edilizie non conformi, come quelli recentemente finiti sotto la lente della Procura, soprattutto nelle zone con tessuto storico uniforme.
Impatti e cambiamenti dopo l’avvio delle indagini
L’inchiesta ha avuto un impatto diretto sul flusso dei progetti sottoposti alla Commissione paesaggio. Secondo Marinoni, i progetti da esaminare sono diminuiti di un terzo, passando da circa sessanta a quaranta a settimana, poiché sono stati richiesti agli uffici e all’assessorato di non presentare più progetti con potenziali criticità. Di questi, tra il 15 e il 20 per cento viene rimandato indietro.
Inoltre, la Commissione ha promosso principi chiari e pubblicati per la valutazione dei progetti, puntando sulla necessità di strumenti urbanistici più dettagliati per definire lo spazio pubblico e le sue caratteristiche, in linea con il lavoro dell’assessore all’Urbanistica Tancredi sull’Atlante dei quartieri. Questo orientamento mira a sostituire la discrezionalità con regole precise che garantiscano una trasformazione urbana di qualità e coerente con il contesto.
Giuseppe Marinoni, architetto con una carriera internazionale di rilievo e numerosi riconoscimenti, ha ricoperto il ruolo nella Commissione dal 2009 al 2013 e ha collaborato con diverse amministrazioni pubbliche e investitori privati. È anche docente presso il Politecnico di Milano e fondatore di SMOwnPublishing. La sua posizione nell’inchiesta continua a essere al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria.





