Nel mirino la gestione del PGT, incarichi e presunti conflitti d’interesse. De Corato e M5S chiedono le dimissioni del sindaco. Indagato anche Stefano Boeri
Un nuovo terremoto giudiziario travolge la giunta di Beppe Sala. La Procura di Milano ha avanzato sei richieste di misure cautelari — tra carcere e domiciliari — nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione urbanistica della città. Al centro dell’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, ci sarebbero un presunto “Pgt ombra”, pratiche favorite in cambio di utilità personali e incarichi ottenuti violando norme su trasparenza e conflitti di interesse.
Secondo quanto emerso, Giuseppe Marinoni — architetto e presidente della Commissione Paesaggio del Comune — con il presunto avallo dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, avrebbe ricevuto incarichi privati ad alto compenso da operatori immobiliari coinvolti nei principali interventi edilizi in città. Marinoni avrebbe agito senza dichiarare i conflitti d’interesse, violando le norme sul ruolo pubblico ricoperto. La Procura ha chiesto il carcere per lui e i domiciliari per Tancredi.
Parallelamente, sono stati chiesti i domiciliari anche per l’imprenditore Manfredi Catella, fondatore di Coima, società impegnata in progetti come Porta Nuova, Scalo di Porta Romana e la Biblioteca degli Alberi. Perquisizioni sono state eseguite anche a carico di Stefano Boeri, architetto di fama internazionale e già coinvolto in altre due indagini a Milano.
Il procuratore Marcello Viola ha parlato di “incontrollata espansione edilizia” e di “dimensioni di rilievo notevolissimo” del fenomeno. Le indagini, ha spiegato, avevano già portato nei mesi scorsi a sequestri preventivi e misure cautelari.
Le radici del sistema: il caso Oggioni e la “Salva Milano”
Il nuovo filone investigativo si collega all’arresto, avvenuto lo scorso marzo, dell’ex vicepresidente della Commissione Paesaggio Giovanni Oggioni. Secondo i magistrati, Oggioni avrebbe favorito pratiche edilizie in cambio di vantaggi personali, tra cui l’assunzione della figlia in una società beneficiaria di delibere comunali e un contratto di consulenza con Assimpredil Ance da oltre 178 mila euro.
I pm ipotizzano anche un tentativo di influenzare il legislatore nazionale: Oggioni avrebbe contribuito alla stesura di emendamenti alla legge “Salva Milano”, con l’obiettivo di ostacolare le indagini stesse. Una vicenda che solleva interrogativi sul legame tra amministrazione comunale e interessi immobiliari privati.
Le reazioni politiche: pioggia di richieste di dimissioni
Le opposizioni non hanno perso tempo. Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), ex vicesindaco di Milano, ha invocato un “sussulto di dignità” da parte del sindaco Sala: “È impensabile che rimanga al suo posto come nulla fosse. Milano è paralizzata dalla sua incapacità e da quella della sua giunta”.
Anche il M5S, con il capogruppo in Regione Lombardia Nicola Di Marco, chiede il passo indietro: “Lo stillicidio di assessori e funzionari dimostra che questa amministrazione non ha più la serenità per gestire dossier cruciali per la città, da San Siro a Milano-Cortina 2026”.
Duro anche l’attacco del senatore Sandro Sisler (FdI): “Milano ha atteso i comodi della giunta Sala per ricevere risposte. Ora la misura è colma. La città non può più essere ostaggio di questo sistema”.
Silvia Sardone (Lega), vicesegretario federale e consigliera comunale, punta il dito sull’assenza del sindaco: “Sala fa il sindaco solo sui social? È da anni che il settore urbanistico è paralizzato, con progetti bloccati e visione di sviluppo svanita”.
Le prossime tappe: decisioni del gip e attesa per la reazione del sindaco
Nei prossimi giorni il gip Mattia Fiorentini valuterà le richieste della Procura. Intanto, le perquisizioni sono in corso anche negli uffici del Comune, inclusi quelli dell’assessore Tancredi. Nessuna misura cautelare, per ora, nei confronti di Boeri, ma il suo coinvolgimento aggiunge peso politico e mediatico all’inchiesta.
Il sindaco Sala, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. La pressione politica è alta e l’opinione pubblica osserva con crescente attenzione una vicenda che potrebbe cambiare il volto del governo cittadino, con inevitabili riflessi sul futuro urbanistico e istituzionale di Milano.






