Roma, 18 luglio 2025 – La Procura di Roma ha formalmente richiesto il giudizio immediato per Mark Antony Samson, reo confesso dell’omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, avvenuto lo scorso marzo nella capitale. Il giovane 23enne originario delle Filippine è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, futili motivi, rapporto affettivo con la vittima e occultamento di cadavere.
Dettagli dell’omicidio di Ilaria Sula e confessione di Samson
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, Samson ha confessato di aver ucciso Ilaria Sula per gelosia, affermando di aver agito d’impulso dopo aver scoperto messaggi di un altro ragazzo sul telefono della giovane. Prima dell’omicidio, il 23enne aveva tentato di violare la privacy di Ilaria entrando nel suo appartamento e tentando di appropriarsi del suo computer, gesto che aveva suscitato la reazione delle amiche della vittima.
La sera del 25 marzo, Ilaria si sarebbe recata nell’appartamento di Samson, nel quartiere Africano di Roma, per restituirgli alcuni vestiti, ma non ne sarebbe mai uscita viva. L’aggressione è avvenuta in mattinata, con colpi inferti al volto e al collo con un coltello da cucina. La vittima è stata picchiata e accoltellata mentre era a letto. Il giovane ha ammesso di aver portato via il corpo in una valigia, ma il giudice non ha creduto al suo racconto di aver agito da solo per “pulire casa” e scagionare i genitori.
Indagini, pericolo di fuga e aggravanti contestate
Il gip ha convalidato l’arresto di Samson evidenziando un “distacco emotivo” e una freddezza lucida nell’interrogatorio, nonché la possibilità che possa commettere ulteriori reati. Il rischio di fuga è considerato concreto, anche per via del doppio passaporto del giovane e dei legami familiari all’estero. La madre, coinvolta nell’occultamento del cadavere, sarà ascoltata in questura.
Le investigazioni hanno inoltre confermato la premeditazione dell’omicidio: è stato proprio Samson a chiamare Ilaria con un pretesto, inducendola a recarsi in via Homs, dove poi è avvenuto il delitto. L’aggravante del legame affettivo è stata riconosciuta, poiché, nonostante la recente rottura, il rapporto tra i due non si era completamente interrotto.
Le attività della polizia scientifica proseguono alla ricerca dell’arma del delitto, un coltello da cucina mai ritrovato, e di eventuali tracce ematiche nelle stanze dell’appartamento. Nel frattempo, la Procura si appresta a chiudere le indagini e a formalizzare la richiesta di processo per il giovane accusato di femminicidio.
Le parole del padre di Ilaria
“Quelle persone hanno fatto troppo male alla mia famiglia. Spero sia fatta giustizia”: si è espresso così il padre di Ilaria, Flamur Sula, dopo la richiesta della Procura di Roma. “Ilaria aveva una vita davanti, non è giusto che la mia principessa abbia fatto questa fine orribile. Confido nella giustizia italiana” ha concluso visibilmente scosso.






