Pescara, 13 agosto 2025 – Carlo D’Attanasio, il velista pescarese, sta per fare ritorno in Italia dopo una lunga e dolorosa odissea durata cinque anni in Papua Nuova Guinea. L’uomo, infatti, è stato assolto dalla Corte d’Appello di Port Moresby a fine luglio e domani atterrerà all’aeroporto di Fiumicino, per essere subito trasferito e ricoverato in una struttura sanitaria romana. Le sue condizioni sono molto gravi a causa di una patologia oncologica al quarto stadio, diagnosticata durante la detenzione.
Il lungo calvario giudiziario e la malattia
D’Attanasio era stato arrestato nel 2020 in Papua Nuova Guinea, dove si trovava in un giro del mondo in barca a vela, con l’accusa di riciclaggio internazionale di denaro legato al traffico di oltre 600 kg di cocaina, che si era schiantata al suolo vicino alla sua imbarcazione. Nonostante l’assenza di prove concrete – nessuna traccia sulla barca, né intercettazioni o testimonianze – era stato condannato a 19 anni di carcere nel 2023. Il processo è stato fortemente contestato dai suoi legali, gli avvocati Mario Antinucci e David Dotaona, che hanno denunciato irregolarità e carenze nelle garanzie processuali.
Durante la detenzione, D’Attanasio ha scoperto di avere un tumore al colon in fase avanzata, una massa di 10 centimetri che non è stata rimossa tempestivamente a causa delle inadeguate condizioni ospedaliere locali. Le cure sommarie e l’isolamento hanno peggiorato la sua salute, costringendo la Farnesina e il suo team legale a chiedere un rimpatrio umanitario.
Il ritorno in Italia di D’Attanasio
Domani il velista arriverà in Italia a bordo di un volo di linea, accompagnato da personale medico specializzato proprio per garantire la sicurezza durante il lungo viaggio di circa 18 ore. Prima della partenza, D’Attanasio farà tappa a Singapore dove incontrerà il suo legale per definire gli ultimi dettagli del rientro. In Italia lo attendono la compagna Juanita Costantini e il figlio di otto anni, che non vede da quando è nato.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito l’impegno della diplomazia italiana nel tutelare i diritti e la salute di D’Attanasio, definendo la sua assoluzione una “pagina storica della giustizia penale internazionale”. Ora l’obiettivo è garantire a D’Attanasio le cure adeguate, nella speranza che possa riprendere gradualmente una vita normale dopo anni di sofferenza e ingiustizia.
