Firenze, 27 novembre 2025 – L’assemblea di redazione de Il Tirreno ha espresso con decisione la propria sfiducia nei confronti del direttore responsabile Cristiano Marcacci, con 38 voti su 44. Il voto arriva a sole cinque mesi dall’insediamento del direttore e riflette un clima di profonda insoddisfazione all’interno della redazione riguardo alla gestione editoriale e alle condizioni lavorative.
La sfiducia e le motivazioni della redazione de Il Tirreno
I giornalisti de Il Tirreno, nel documento approvato dall’assemblea, hanno sottolineato come la direzione non si sia mai presentata ai giornalisti per comunicare la linea politico-editoriale, un obbligo previsto dal contratto nazionale di lavoro dei giornalisti. Particolarmente contestata è stata la decisione di non pubblicare notizie di rilievo nazionale, come il caso che coinvolge l’ex capo di gabinetto del governatore Giani, oggi assessora regionale alla Cultura, noto come “caso Manetti”.
L’assemblea ha inoltre stigmatizzato la pubblicazione, nello stesso giorno, di un’intervista al presidente Giani che è stata definita “apologetica” e che ha danneggiato la credibilità del collega che l’ha scritta, senza la possibilità di aggiornare il contenuto a posteriori.
In un momento definito “difficilissimo” a causa di carichi di lavoro insostenibili, rischi di nuovi tagli e l’eventualità di un aumento della cassa integrazione, la redazione lamenta il mancato dialogo da parte dell’azienda e della direzione sulle vere emergenze del giornale. La sfiducia al direttore è quindi anche un segnale rivolto all’editore e alla comunità dei lettori, in difesa della sopravvivenza del quotidiano.
Il clima resta dunque teso, con una redazione che reclama trasparenza, dialogo e condizioni di lavoro dignitose per garantire un’informazione di qualità.






