Città del Vaticano, 9 giugno – Durante l’omelia per il Giubileo della Santa Sede, il Papa ha dichiarato che “il modo migliore di servire la Santa Sede è cercare di essere santi, ciascuno secondo il proprio stato di vita e il compito affidato”
Durante l’omelia della messa per il Giubileo della Santa Sede, il Papa ha messo in evidenza l’importanza della santità personale come strumento fondamentale per servire efficacemente la Chiesa. “La Santa Sede è santa come lo è la Chiesa, nel suo nucleo originario”, ha affermato, sottolineando che la Sede Apostolica non solo custodisce la santità delle sue radici, ma vive anche nella santità di ciascuno dei suoi membri. Questa riflessione si colloca all’interno di un pontificato che ha sempre enfatizzato l’autenticità e l’impegno spirituale di ogni singolo credente.
Il richiamo del Papa alla santità personale
Leone XIV, il nuovo Papa, ha proseguito dicendo che “il modo migliore di servire la Santa Sede è cercare di essere santi, ciascuno secondo il proprio stato di vita e il compito affidato”. Questo richiamo alla santità personale è un invito rivolto a tutti i membri della Chiesa, dai sacerdoti ai laici, a perseguire una vita di integrità morale e spirituale. La sua omelia ha incluso esempi pratici, come quello di un prete che, nonostante le difficoltà del suo ministero, continua a lavorare con amore e dedizione. “Questo prete contribuisce alla fecondità della Chiesa”, ha dichiarato, illustrando come ogni azione quotidiana, se compiuta con fede, possa avere un impatto significativo.
La santità come risposta alle sfide contemporanee
Nell’attuale contesto ecclesiale, segnato da sfide e difficoltà, questa chiamata alla santità assume un significato particolare. La Chiesa si trova ad affrontare questioni complesse, come la crisi delle vocazioni e le tensioni interne. La santità personale, quindi, non è solo un ideale astratto, ma una necessità pratica per affrontare le sfide contemporanee. Papa Leone XIV ha esortato i fedeli a vivere la loro fede in modo autentico, sottolineando che la santità non è riservata ai santi canonizzati, ma è una missione per tutti.






