Dopo anni di pubblicazioni offensive e insulti a danno di donne note e comuni utenti, il forum Phica.eu, recentemente finito al centro delle polemiche, ha scelto di chiudere i battenti.
Negli ultimi giorni, la piattaforma, che ospitava immagini di personaggi pubblici (e non solo) accompagnate da commenti volgari e sessisti, è stata travolta da richieste di cancellazioni e dalla paura di azioni giudiziarie. Molti iscritti, temendo conseguenze penali, hanno iniziato a chiedere l’eliminazione dei loro post e delle foto caricate, mentre il sito stesso ha diffuso un avviso in cui invitava chi riteneva violati i propri diritti a segnalare i contenuti per una rimozione immediata.
Il comunicato di chiusura
La chiusura di Phica.net è stata comunicata tramite un comunicato che di seguito vi riportiamo nella sua interezza:
“Ciao a tutti,
è arrivato il momento di fare chiarezza.
Phica è nata come piattaforma di discussione e di condivisione personale, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro.
Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario.
È successo con Facebook, con i gruppi su Telegram, ed è successo anche qui.
Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte.
Per questo, con grande dispiacere, abbiamo deciso di chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato.
Alcune precisazioni importanti
Per evitare equivoci o false voci, ci teniamo a ribadire che:
Violenza di qualsiasi tipo: sempre vietata, bloccata e denunciata.
Minorenni o contenuti pedopornografici: mai tollerati, sempre bloccati e denunciati.
Offese verso le donne, linguaggi da branco e atteggiamenti denigratori: vietati, bloccati e denunciati.
In oltre 20 anni abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine italiane e internazionali, contribuendo attivamente anche a casi importanti (come quello seguito dal giudice Cantone), fornendo ogni volta dati e supporto per assicurare alla giustizia chi commetteva crimini.
Phica è stata una comunità, con luci e ombre, ma soprattutto con la volontà di creare uno spazio diverso.
Vi ringraziamo per averne fatto parte.
A presto,
Lo staff di Phica”
La corsa a cancellare tracce compromettenti su Phica.net
Prima della chiusura, Il clima di allarme aveva spinto numerosi utenti di Phica.eu a manifestare apertamente il timore di essere riconosciuti in caso di indagini. Sebbene gran parte di loro agisse dietro nickname anonimi, il rischio che un procedimento giudiziario possa far emergere le identità reali aveva acceso il panico. Tra i messaggi pubblicati nelle ultime ore spiccavano richieste disperate di eliminazione di interi thread, post specifici o profili completi, con alcuni utenti che arrivavano a proporsi di pagare pur di ottenere la cancellazione definitiva.
Le denunce e le prime iniziative legali
Accanto al malcontento degli iscritti, si muovono associazioni intenzionate a raccogliere il materiale utile per una possibile class action. L’obiettivo è ottenere un decreto dell’autorità giudiziaria che consenta di risalire agli amministratori e agli utenti più attivi. A dare un primo segnale forte è stata l’europarlamentare del Partito democratico Alessandra Moretti, che ha presentato una denuncia penale contro Phica.eu. La politica ha raccontato di aver scoperto che da anni le sue immagini, rubate durante partecipazioni televisive, venivano manipolate e condivise con migliaia di utenti, generando un’ondata di commenti osceni. Moretti ha invitato altre donne a denunciare pubblicamente per rafforzare l’azione legale.
Le vittime eccellenti: dalla politica allo spettacolo
Lo scandalo non ha risparmiato il mondo delle istituzioni. Oltre a influencer, attrici e content creator, tra le sezioni di Phica.eu dedicate ai volti noti compaiono figure di primo piano della politica italiana. La prima a esporsi è stata Valeria Campagna, vicesegretaria del Pd nel Lazio, seguita da Alessia Morani, Lia Quartapelle, Mara Carfagna, Maria Elena Boschi, Alessandra Mussolini, Chiara Appendino, Susanna Ceccardi, Licia Ronzulli, Anna Maria Bernini, Daniela Santanchè e Marianna Madia. Nella lista figurano anche la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein. In alcuni casi, come quello della senatrice Mariastella Gelmini, le immagini risultano falsificate tramite intelligenza artificiale.
Un fenomeno radicato e pervasivo
Phica.eu online dal 2005, contava circa 800mila iscritti, con una netta prevalenza maschile (90%) e oltre dieci milioni di messaggi pubblicati in quasi vent’anni. Molte delle immagini non erano necessariamente intime: spesso si trattava di foto comuni, prelevate dai social o dai media, ma decontestualizzate e accompagnate da commenti degradanti. Accanto a questi contenuti, però, non mancavano episodi di revenge porn che aggravavano ulteriormente il quadro.
Il crollo di Phica.net
Dopo l’esplosione mediatica del caso, il forum è entrato in una fase di caos, poi culminata nella chiusura. Gli utenti avevano iniziato a cancellare o a chiedere la rimozione delle loro tracce, mentre il gestore di Phica.eu risultava protetto da anonimizzazione tramite il servizio GoDaddy.
La vicenda è stata portata alla luce da Mary Galati, che con una serie di post su X ha raccontato la propria esperienza e denunciato la mancata risposta alle segnalazioni precedenti. La viralità dei suoi contenuti ha contribuito a scoperchiare un fenomeno che per anni era rimasto nell’ombra.
Per approfondire: “Mia moglie” e non solo, scoperto anche il sito “Phica”: la denuncia di Alessandra Moretti e Valeria Campagna






