Roma, 1 luglio 2025 – A diciotto anni dal delitto di Chiara Poggi a Garlasco, emergono nuove dichiarazioni da parte dei genitori della giovane, Giuseppe Poggi e Rita Preda, che fanno luce su alcuni aspetti controversi legati alle indagini e alle accuse rivolte all’ex fidanzato di Chiara, Alberto Stasi.
Le parole dei genitori di Chiara Poggi
In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, Giuseppe Poggi ha raccontato la complessità vissuta in questi anni: “Fino al suo arresto andavamo insieme al cimitero. Mi aspettavo sempre che Stasi ci dicesse: ‘mi stanno indagando ma non ho ucciso Chiara’. Invece non lo diceva mai. Era strano”. Il padre di Chiara sottolinea inoltre che la famiglia non ha mai chiamato Stasi “assassino” e invita alla verifica approfondita delle indagini per evitare future riaperture: “Per noi la verità è quella stabilita dalla legge”.
Anche Rita Preda, madre di Chiara, è intervenuta per chiarire alcune ricostruzioni mediatiche che hanno coinvolto il fratello di Chiara, Marco Poggi, accusato di essere complice o addirittura autore del delitto: “L’albergatore che avrebbe detto che Marco non era con noi quel giorno ci ha affittato la stessa stanza per dieci anni. Marco c’era sempre, fino al 2005 anche Chiara”. Per avvalorare l’alibi di Marco, la famiglia ha reso pubbliche fotografie scattate in Trentino e una lettera firmata dall’albergatore Arthur Mutschlechner, che confermano la presenza di Marco Poggi con i genitori durante le vacanze.
Le critiche alla gestione mediatica e alle accuse
Giuseppe Poggi ha criticato duramente alcune modalità con cui è stata sostenuta l’innocenza di Stasi: “A me gli innocentisti stanno bene, ma quando per salvare lui metti in mezzo altre persone, come mio figlio, e rovini la loro vita, cosa stai facendo? Assolvi lui e ne condanni altri cinque?”. Il padre di Chiara ha anche ricordato come la famiglia sia stata costretta a intervenire in televisione per difendersi da falsità, come nel caso delle fotografie della montagna, che hanno dimostrato la presenza di Marco Poggi con loro il giorno dell’omicidio.
Rita Preda ha infine chiesto un po’ di rispetto e silenzio: “Da marzo siamo stati catapultati in una situazione perfino peggiore di quella di 18 anni fa. Spero che finisca tutto”. La famiglia Poggi ha sottolineato ancora una volta il proprio desiderio di vivere in tranquillità, lontano dalle continue polemiche e speculazioni mediatiche.
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