Un raro e intenso incontro ha riunito i fratelli Ruzza, Lorenzo e Andrea, al podcast Gurulandia, dove hanno discusso apertamente di affari milionari, sacrifici personali e l’insolita pressione che accompagna il successo nel settore del lusso. Lorenzo Ruzza, l’imprenditore noto per il brand Ruzza Watch e per i suoi volumi d’affari esplosivi, non ha risparmiato critiche al contesto italiano e al giudizio popolare. Rivolgendosi al pubblico, Lorenzo ha sottolineato il paradosso della sua posizione: “un imprenditore che versa quasi 3 milioni all’anno tra imposte e IVA la gente del popolo lo vuole mettere in prigione alla gogna”. Questa mentalità, secondo i fratelli Ruzza, “è assurda” e funziona “solo in un paese come l’Italia”.
L’Imperativo della corsa: non fermarsi mai
Al centro della discussione vi è la filosofia lavorativa di Lorenzo, caratterizzata da una spinta incessante verso nuovi obiettivi. Nonostante il successo economico – con un fatturato annuo di 40 milioni di euro e utili di 3/4 milioni di euro – l’imprenditore dichiara che oggi il motore non sono più i soldi, ma il raggiungimento di obiettivi sani e la trasmissione di “cose belle”. La sua mentalità è improntata al non accontentarsi mai, definendo la sua vita come una “insoddisfazione perpetua”.

Lorenzo Ruzza ha spiegato che nel mondo dell’imprenditoria, fermarsi equivale alla morte professionale. “Nel momento in cui tu ti fermi lavorativamente parlando, sei lavorativamente parlando un imprenditore morto”. Questa necessità di innovare lo ha portato a lanciare il suo brand di orologi, il Ruzza Watch Luxury, un progetto che rappresenta la sua vera ambizione. L’orologio, venduto a circa €2000, è andato sold out in soli 8 minuti, incassando 1 milione di euro. La soddisfazione maggiore, ha rivelato, non è vendere i classici Rolex o Patek, ma realizzare il proprio prodotto: “Io mi sono rotto il ca*zo di vendere i Rolex i Patec gli Odemar Richardille, la mia vera soddisfazione più grande è stata questa”.
Andrea Ruzza: L’antitesi e la ricerca della semplicità
L’intervista ha offerto anche un raro spaccato sulla vita del fratello gemello, Andrea Ruzza, che lavora al fianco di Lorenzo occupandosi del merchandising del Ruzza Watch. Andrea ha raccontato il suo passato nel settore dei siti web per adulti e la scelta di vivere vicino al confine svizzero per essere a 10 minuti dai suoi figli. Nonostante la ricchezza del fratello, Andrea vive una vita più semplice e sostiene di non aver mai provato invidia per il successo di Lorenzo.
A dispetto delle critiche sull’invidia, Lorenzo stesso ha ammesso che la ricchezza non garantisce la felicità, un concetto che, sebbene possa sembrare scontato, arriva con la pancia piena. Oggi, ciò che conta per i fratelli Ruzza è la serenità e il tempo trascorso con gli affetti. Tuttavia, la vita da milionario non è priva di stress. Lorenzo ha descritto i suoi sacrifici: “Io non dormo di notte io penso al giorno dopo io mi alzo tutte le mattine alle 4:30”. Andrea, pur lavorando nel negozio, confessa di avere un approccio più rilassato, tanto da meritarsi il soprannome ironico di “raccomandato” dal fratello. Andrea difende la sua serenità, sottolineando che “il benessere economico… non ti dà la felicità”, preferendo la tranquillità alla costante corsa agli obiettivi che caratterizza la vita di Lorenzo.






