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“Ho bisogno di soldi”. Bertinotti e i due Warhol all’asta, valgono fino a 150.000 euro

by Redazione
26 Giugno 2025
Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti, noto ex leader politico e sindacalista italiano, ha annunciato la messa all’asta di due preziose serigrafie di Andy Warhol raffiguranti Mao Zedong, ereditate dal banchiere Mario D’Urso. Le opere, che saranno battute il prossimo 2 luglio presso la casa d’aste Finarte di Milano, rappresentano un capitolo interessante nell’incrocio tra arte, politica e finanza, e sono destinate a suscitare grande interesse tra collezionisti e appassionati d’arte contemporanea

Le serigrafie di Warhol raffiguranti Mao Zedong: un’eredità controversa

Le due serigrafie risalgono al 1972 e rappresentano Mao Zedong, figura centrale della storia cinese del XX secolo, leader rivoluzionario e fondatore della Repubblica Popolare Cinese. Queste opere furono donate a Bertinotti dall’imprenditore Mario D’Urso, figura di spicco nel settore bancario e membro del consiglio di amministrazione di Lehman Brothers, nonché sottosegretario nel governo Dini. D’Urso, scomparso nel 2015, lasciò in eredità un patrimonio considerevole, tra cui questi pezzi d’arte, alla coppia Bertinotti.

L’eredità era stata oggetto di contenzioso a causa della scoperta di una figlia segreta di D’Urso, Nikky Kay Carlson, che portò all’annullamento del testamento originario in cui il patrimonio da circa 24 milioni di euro veniva suddiviso tra amici, compreso Bertinotti. Tuttavia, l’ex segretario di Rifondazione Comunista ha confermato al quotidiano La Repubblica che la questione legale è stata risolta, permettendo ora la vendita all’asta di questi importanti lavori artistici.

Gli esperti stimano che ogni serigrafia possa raggiungere quotazioni ben oltre il prezzo base fissato tra 20 e 30 mila euro, potenzialmente arrivando fino a 150 mila euro per singolo pezzo, segno dell’alto valore attribuito alle opere di Warhol dedicate a Mao.

Fausto Bertinotti: arte, politica e necessità economiche

Fausto Bertinotti, da sempre simbolo della sinistra italiana, ha spiegato con schiettezza il motivo della vendita: «Ho bisogno di soldi. Vendo questi e mi tengo quelli che m’interessano». Con queste parole, il politico milanese mette a fuoco la necessità personale che lo spinge a cedere parte della sua collezione, non senza rispondere indirettamente alle critiche rivolte ai cosiddetti «comunisti ricchi», spesso oggetto di ironie e pettegolezzi.

L’ex presidente della Camera ha sottolineato: «Si è esagerato con le fantasie sul valore delle serigrafie, si parlava di milioni e milioni. Questa vendita è una piccola rivincita nei confronti di chi ha sparlato senza conoscere i fatti». Bertinotti mantiene comunque diverse opere di pregio nella sua residenza romana, insieme alla moglie Gabriella Fagno, nota come Lella.

Oltre Warhol: la collezione Bertinotti all’asta

Oltre ai Warhol, l’asta Finarte del 2 luglio vedrà la vendita di altri pezzi significativi provenienti dalla collezione Bertinotti, tra cui due quadri di Piero Dorazio con dedica personale alla moglie Lella. Le stime per questi lavori sono di alcune migliaia di euro, con una base d’asta fissata a 1.000 euro.

Non mancheranno opere di altri artisti importanti come una scultura in ceramica di Giosetta Fioroni e un quadro di Titina Maselli, sorella del noto regista Citto Maselli, con valori stimati tra i 3.000 e i 6.000 euro. Tutti i pezzi testimoniano non solo l’attenzione di Bertinotti per l’arte contemporanea italiana e internazionale, ma anche il legame personale e affettivo con la moglie, a cui sono dedicati numerosi lavori.

Mao Zedong, icona della rivoluzione cinese nell’arte di Warhol

Il soggetto delle serigrafie di Warhol, Mao Zedong, è una figura storica di enorme rilievo. Fondatore della Repubblica Popolare Cinese, Mao guidò il Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte nel 1976, promuovendo una rivoluzione che rivoluzionò profondamente la società cinese, nonché il panorama politico globale.

Warhol, simbolo della Pop Art, scelse Mao come soggetto in un’opera che unisce arte e politica, riflettendo la capacità del leader cinese di incarnare la figura carismatica del «Grande Timoniere», ma anche una delle pagine più controverse del Novecento, caratterizzata da rivoluzioni, riforme radicali e conflitti interni.

Le serigrafie di Warhol rappresentano quindi non solo un pezzo di storia artistica, ma anche un simbolo delle contraddizioni e delle tensioni che caratterizzarono il comunismo e il suo impatto nel mondo contemporaneo. La vendita di questi pezzi da parte di un ex esponente della sinistra italiana, come Bertinotti, aggiunge ulteriore fascinazione e significato a questo evento culturale e politico.

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