Città del Vaticano, 15 agosto 2025 – Nel corso della messa per la Solennità dell’Assunzione celebrata ad Abou Gosh, il Patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha espresso un forte messaggio sul dramma della guerra in Terra Santa e più in generale sulle sofferenze causate dai conflitti armati.
Il male che continua a imperversare
Durante l’omelia, il cardinale ha sottolineato che “la fine della guerra non segnerebbe comunque la fine delle ostilità e del dolore che essa causerà”. Ha evidenziato come dal cuore di molti continuerà a emergere il desiderio di vendetta e di ira, con il male che resta un’attività costante, dinamica e “creativa” nella storia. Pizzaballa ha richiamato l’attenzione sul fatto che occorre una consapevolezza realistica: il male, rappresentato simbolicamente dal “drago” nelle Letture, continuerà a operare nel mondo e nelle vite delle persone per molto tempo ancora.
Il Patriarca ha inoltre ribadito che il sangue degli innocenti, in particolare quello versato a Gaza e in altre parti del mondo, non è dimenticato né disperso nella storia. Quel sangue, ha detto, scorre sotto l’altare “mischiato al sangue dell’Agnello”, associato all’opera di redenzione, e rappresenta un richiamo alla responsabilità e alla testimonianza cristiana nel mezzo di tanto dolore.
La testimonianza di Pizzaballa tra fede e realtà
Il cardinale ha invitato i fedeli a non cadere nelle illusioni di una pace immediata o edulcorata, ma a vivere “da credenti dentro questo dramma” con coraggio, senza paura e senza nascondersi davanti alla realtà. Ha ricordato come la Terra Santa, custode della storia della salvezza, sia anche il luogo dove sembra manifestarsi con maggiore intensità il potere del male.
Pizzaballa ha infine incoraggiato a essere “luogo di vita”, rifugio per chi vuole custodire il seme di vita e il bene, pur nella consapevolezza della difficoltà e della sofferenza che accompagnano il cammino. La sua voce si conferma una delle più autorevoli nel richiamare alla pace e alla solidarietà in un contesto segnato da continue tensioni e conflitti.






