L’Aquila, 22 agosto 2025 – È terminata nel peggiore dei modi la ricerca dell’escursionista aquilano che da ieri risultava disperso sul Monte Prena, una delle vette del Gran Sasso. L’uomo, Stefano Persichetti, aveva 44 anni ed era partito per un’escursione senza fare ritorno a casa. L’allarme era stato dato dai familiari intorno alle 19, dopo ore di attesa e preoccupazione. Poco dopo, la sua automobile era stata rintracciata ai piedi del Monte Camicia, punto di partenza da cui presumibilmente aveva intrapreso la salita.
Le ricerche sul Prena
Fin dalle prime ore sono state mobilitate le squadre dei vigili del fuoco e del Soccorso Alpino, che hanno lavorato per tutta la notte con il supporto di unità cinofile e di mezzi aerei. Le operazioni si sono concentrate lungo le principali vie di ascesa del Prena, coordinate dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Teramo. Le attività non si sono mai interrotte, con turni di squadre di terra ed elisoccorso impegnati a setacciare la zona.
L’intervento della Guardia di Finanza
Alla ricerca hanno preso parte anche i militari della Guardia di Finanza, che hanno messo in campo un elicottero dotato del sistema “Imsi catcher”, capace di rilevare segnali telefonici nella zona montuosa. Lo strumento ha individuato due aree di possibile interesse, che hanno orientato e ristretto il raggio d’azione dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico. Proprio in quelle aree è stato infine rinvenuto il corpo dell’escursionista.
Il recupero della salma
Dopo il ritrovamento, è stato necessario attendere l’autorizzazione della magistratura per procedere con il recupero. Una volta completate le formalità, le squadre hanno portato a termine le delicate operazioni di trasporto della salma a valle, chiudendo una lunga giornata di ricerche e speranze purtroppo tradite.






