Milano, 16 ottobre 2025 – Il quartiere Gorla, nel Municipio 2 di Milano, si è stretto in un momento di raccoglimento alla Panchina Rossa, situata nei giardini di via Stefanardo da Vimercate, per ricordare Pamela Genini, la giovane donna uccisa con 24 coltellate dal compagno Gianluca Soncin. Un evento che ha visto la partecipazione di cittadini, associazioni e istituzioni, con l’obiettivo di ribadire il no alla violenza di genere e al femminicidio.
Il ricordo di Pamela Genini e la mobilitazione del quartiere Gorla

Nastri rossi, fiori, lumini e un cartellone con la scritta “Stop femminicidi”, realizzato da tre bambine, hanno scandito la serata di giovedì 16 ottobre. Numerosi residenti si sono riuniti attorno alla Panchina Rossa, a pochi passi da via Iglesias, dove è avvenuto il tragico omicidio. Giovanna Burinato, una delle promotrici dell’iniziativa, ha sottolineato come questa manifestazione sia nata spontaneamente “dal basso”, da un sentito dovere civico.
Tra i partecipanti, anche rappresentanti delle istituzioni come l’assessore al Welfare del Comune di Milano Lamberto Bertolè, la consigliera comunale Diana De Marchi, il presidente del Municipio 2 Simone Locatelli e la vicepresidente del Municipio 2. Nel suo intervento, Bertolè ha evidenziato la necessità di istituire l’insegnamento obbligatorio dell’educazione affettiva nelle scuole, criticando la presenza in Parlamento di chi si oppone a questa misura.
Sono inoltre intervenute realtà associative come le volontarie di Cerchi D’Acqua e alcune rappresentanti del movimento femminista Non Una Di Meno. Daniela Airoldi Bianchi, del Teatro Officina, ha indicato con forza la radice culturale del problema: “Il problema sono i maschi e la loro cultura maschilista”. La vicina di casa di Pamela, Rachele, ha annunciato una fiaccolata in memoria della giovane donna, che si terrà domenica.
Pamela Genini: una vita tra sogni, violenza e un tragico epilogo
Pamela Genini, 29 anni, originaria della Valle Imagna, era una figura complessa e sfaccettata. Da bambina timida e riservata, con difficoltà a scuola, si è trasformata in una giovane donna che amava il mondo della moda e la vita mondana, partecipando anche al reality “L’isola di Adamo ed Eva Italia”. La sua esistenza è stata segnata da un difficile contesto familiare: il padre muratore è in stato vegetativo da 17 anni a seguito di una caduta da un ponteggio, mentre la madre è di origine russa.
Negli ultimi anni Pamela aveva intrapreso una relazione con Gianluca Soncin, 52enne imprenditore con precedenti penali per associazione a delinquere e coinvolto in una truffa milionaria legata alla vendita di auto di lusso. Il rapporto, iniziato nel marzo 2024, si era rivelato violento e possessivo. Gli episodi di maltrattamento, mai denunciati dalla vittima, sono stati documentati da amici e testimoni, che hanno raccontato di minacce, aggressioni fisiche, uso di sostanze psicotrope imposte da Soncin e persino una pistola puntata contro Pamela.
L’omicidio è avvenuto nella serata di martedì 14 ottobre in via Iglesias 33, zona Gorla. Pamela ha lanciato disperati appelli al telefono e ai vicini, ma l’aggressore ha infierito con 24 coltellate, colpendola anche al volto mentre era inginocchiata sul balcone, sotto gli occhi atterriti dei condomini. Nonostante l’intervento tempestivo della polizia e dei soccorsi, Pamela è deceduta poco dopo.
Gianluca Soncin, dopo aver tentato un suicidio, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato da premeditazione, stalking, crudeltà e futili motivi. Durante l’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere, presentandosi fisicamente dimesso e poco lucido, come dichiarato dal suo avvocato.
Intanto, la comunità del quartiere Gorla continua a mobilitarsi con iniziative contro la violenza sulle donne, a partire dalla fiaccolata di domenica, per non dimenticare Pamela Genini e tutte le vittime di femminicidio.
Fonte: Nicoletta Totaro - Pamela Genini, il quartiere Gorla si riunisce alla Panchina Rossa contro la violenza di genere






