Messina, 30 ottobre 2025 – A Messina si prepara una nuova mobilitazione contro il Ponte sullo Stretto di Messina: il 29 novembre è in programma un grande corteo, organizzato dal “Comitato Corteo No ponte 29 Novembre”, che riunisce numerosi comitati e partiti politici contrari all’opera. L’annuncio arriva a seguito della recente decisione della Corte dei Conti di bloccare la delibera del Cipess che aveva dato il via libera al progetto definitivo del ponte.
Corte dei Conti blocca la delibera Cipess: reazioni e polemiche
Lo scorso 29 ottobre, la Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti ha negato il visto e la registrazione alla delibera Cipess n. 41/2025, che autorizzava i lavori per il Ponte sullo Stretto. La decisione, motivata da rilievi tecnici e procedurali, ha scatenato reazioni contrastanti. Il vicepremier Matteo Salvini ha definito la scelta «un grave danno per il Paese» e ha assicurato che il governo intende proseguire l’iter nonostante il blocco. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di «invasione della giurisdizione» da parte della Corte, promettendo di portare avanti l’opera. Sul fronte opposto, esponenti dell’opposizione come Elly Schlein del PD e Agostino Santillo del M5S hanno criticato duramente le dichiarazioni di Meloni e hanno sottolineato le criticità evidenziate dalla magistratura contabile, tra cui lacune economiche, procedurali e di rispetto delle normative europee.
L’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha espresso sorpresa per la decisione e ha confermato l’impegno a portare avanti il progetto, sottolineando che l’iter è stato «sempre svolto nel pieno rispetto delle norme italiane ed europee».
Il corteo No Ponte del 29 novembre
In questo clima di tensione, i movimenti No Ponte si preparano a scendere in piazza sabato 29 novembre, con un corteo che partirà alle 14 da Piazza Castronovo e si concluderà in Piazza Duomo a Messina. Lo slogan scelto è «Giù le mani dallo Stretto di Messina», a simboleggiare la volontà di difendere un territorio «simbolo di bellezza, storia e biodiversità», minacciato da un’opera definita «inutile, costosa e potenzialmente devastante per l’ambiente».

Mariella Valbruzzi, tra le organizzatrici della manifestazione, ha sottolineato come la battaglia non sia ancora finita e ha invitato tutti a partecipare alla mobilitazione, che coinvolge comitati locali come “No ponte – Capo Peloro” e “Invece del ponte”, la Cgil, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, oltre ad altre associazioni.
I manifestanti evidenziano la necessità di destinare le risorse pubbliche a migliorare la qualità della vita dei cittadini, con priorità quali acqua potabile, sanità, infrastrutture viarie e ferroviarie, e contrasto al dissesto idrogeologico, piuttosto che finanziare un’opera definita «faraonica e tecnicamente infattibile». La tutela dello Stretto, secondo i movimenti, è anche un obbligo costituzionale, richiamando l’articolo 9 che protegge ambiente e paesaggio.




