Milano, 18 novembre 2025 – Emergono nuovi dettagli sull’inchiesta legata alla Gintoneria di Milano, noto locale al centro di un’indagine per un presunto giro di cocaina e prostituzione. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla pm Francesca Crupi, hanno portato alla conclusione di un secondo filone che coinvolge sei persone, tra cui i titolari arrestati lo scorso marzo e già tornati liberi dopo patteggiamenti a fine ottobre.
Un giro di cocaina da 10 a 20 grammi a serata
Secondo gli accertamenti, all’interno della Gintoneria si verificava un vero e proprio giro di cocaina, con rifornimenti stimati tra i 10 e i 20 grammi per serata. Due degli indagati, assistiti dall’avvocato Gianmaria Fusetti, rischiano una richiesta di processo per spaccio, mentre altre due donne sono accusate di favoreggiamento personale: una per aver negato di prostituirsi con i clienti di Lacerenza, l’altra per non aver riferito di aver assunto cocaina proveniente dal locale. La madre della fidanzata del presunto “King” delle notti milanesi, anch’essa indagata, ha negato la fornitura di droga da parte di Lacerenza, ma è stata smentita da intercettazioni.
Un ruolo chiave è rivestito da Davide Ariganello, ex factotum di Lacerenza, accusato di favoreggiamento della prostituzione e cessione di droga, con nuovi capi di imputazione aggiunti rispetto all’ordinanza di otto mesi fa.
La musica di Fedez per coprire lo spaccio e la misteriosa influencer
Le intercettazioni hanno rivelato un curioso stratagemma: durante le serate nel privé della Gintoneria, veniva messa ad alto volume una canzone di Fedez, scelta per coprire i rumori legati alla preparazione e all’assunzione di cocaina. Nonostante ciò, gli inquirenti hanno registrato conversazioni e rumori inequivocabili, come risate e frasi che alludevano allo spaccio e al consumo di “bamba” (cocaina).
Tra i frequentatori del locale spicca un giovane cliente, identificato con il nome di fantasia “Luca”, che ha speso sino a 70 mila euro in una sola notte tra champagne, cocaina e escort, con un pacchetto offerto da Lacerenza che poteva costare da 3 a 10 mila euro a seconda delle modalità di consumo.
Una figura di rilievo è anche una misteriosa influencer, C.M., che inizialmente aveva rifiutato una dose di cocaina ma poi, su insistenza di Lacerenza, ha accettato di consumarne una quantità minore, definendosi “un po’ delicata”. L’episodio è stato documentato dagli investigatori tramite intercettazioni ambientali e analisi dei suoi profili social.
Questi sviluppi confermano la complessità dell’inchiesta che coinvolge il mondo della notte milanese e il presunto intreccio tra spaccio di droga e prostituzione nella Gintoneria.




