Pavia, 19 novembre 2025 – «Non provo più rabbia per Filippo Turetta. Il dolore non è mai scomparso, ma mi ha dato forza, insieme all’amore per mia figlia». Queste le parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, durante un incontro con gli studenti al Teatro Cagnoni di Vigevano, in provincia di Pavia. L’evento è stato promosso dal Comune nell’ambito delle iniziative per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La Fondazione Giulia Cecchettin e il progetto educativo nelle scuole
Nel corso del suo intervento, Cecchettin ha spiegato ai giovani che «il passato non lo possiamo cambiare. Devi renderti conto che non abbraccerai più tua figlia. Però ho voluto dare forma a questa rabbia». Da qui è nata la Fondazione Giulia Cecchettin, un organismo impegnato a contrastare la violenza di genere attraverso iniziative culturali e formative. Gino Cecchettin ha annunciato l’avvio di un progetto di genere nelle scuole in tre regioni italiane, rivolto a mille insegnanti, che mira a sensibilizzare i più giovani sul tema dei sentimenti e del rispetto reciproco. «Sento le canzoni che amava Giulia e sorrido», ha aggiunto, sottolineando la necessità di un sostegno concreto da parte del Ministero dell’Istruzione per portare avanti queste attività.
Il percorso di Gino Cecchettin: “Ho fatto sparire Turetta dalla mia vita”
Ospite anche all’Università Statale di Brescia, Cecchettin ha raccontato il suo percorso personale segnato da una sofferenza «che non è umana» e da una trasformazione interiore che lo ha portato a scegliere di non alimentare più la rabbia verso l’assassino di sua figlia. «Ho fatto sparire Turetta dalla mia vita», ha spiegato, «la rabbia era uno tsunami che mi avrebbe spazzato via. Giulia mi è venuta in soccorso». Il padre di Giulia ha inoltre lanciato un appello affinché la società e le istituzioni riconoscano e contrastino gli stereotipi patriarcali alla base della violenza di genere, promuovendo una cultura del rispetto e dell’educazione affettiva.
Il caso di Giulia Cecchettin, uccisa nel novembre 2023 a Fossò (Venezia), ha acceso un ampio dibattito nazionale sul femminicidio e portato all’approvazione di nuove leggi a tutela delle donne, oltre a una mobilitazione popolare senza precedenti. La famiglia Cecchettin continua a essere un punto di riferimento nella battaglia contro la violenza sulle donne, trasformando una tragedia personale in un impegno collettivo per il cambiamento sociale.






