GENOVA – Fabiano Mura, segretario della Fillea Cgil di Genova, è indagato per simulazione di reato. Accusato di aver inventato un’aggressione fascista avvenuta il 15 aprile, ha ammesso l’inesattezza dell’episodio davanti al magistrato
Il recente caso che coinvolge Fabiano Mura, segretario della Fillea Cgil di Genova, ha suscitato un acceso dibattito sulle denunce di aggressioni politiche. Mura è attualmente indagato per simulazione di reato dopo aver confessato di aver inventato un episodio di aggressione fascista avvenuto il 15 aprile scorso. Questo evento, inizialmente denunciato come un attacco motivato politicamente, ha messo in discussione la veridicità delle sue affermazioni e ha portato a un’inchiesta da parte della Procura di Genova.
La confessione di Mura
Secondo quanto riportato da ‘Il Secolo XIX’, Mura si è presentato in Procura come persona informata sui fatti, ma al termine dell’interrogatorio il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati. Il sindacalista, noto per aver ricoperto ruoli di primo piano nel sindacato, aveva denunciato di essere stato aggredito da due sconosciuti per motivi legati al fascismo. Tuttavia, nel corso dell’interrogatorio, ha ammesso di aver inventato l’intero episodio. Il sostituto procuratore Federico Manotti ha formalmente contestato a Mura il reato di simulazione di reato, un’accusa grave che potrebbe avere ripercussioni significative sulla sua carriera e sulla credibilità del sindacato.
Implicazioni sociali e politiche
L’episodio era stato inizialmente accolto con preoccupazione da parte di diverse associazioni e forze politiche, che avevano denunciato il crescente clima di intimidazione e violenza legato all’estremismo di destra. Le contraddizioni emerse nella testimonianza di Mura hanno sollevato dubbi non solo sulla veridicità dell’aggressione, ma anche sulla gestione delle denunce di aggressioni politiche. Questo tema è particolarmente sensibile in un periodo di crescente polarizzazione sociale. La confessione di Mura potrebbe portare a riflessioni più ampie su come le istituzioni affrontano le segnalazioni di violenza politica e sulla necessità di verifiche più rigorose.
La risposta della Procura e del sindacato
La Procura sta ora valutando se l’episodio possa avere ulteriori implicazioni legali e se sia necessario un intervento più ampio per garantire la verità nelle denunce di aggressioni politiche. I sindacati e le associazioni di categoria stanno seguendo con attenzione l’evolversi della situazione, consci che la credibilità delle denunce deve essere mantenuta per combattere efficacemente contro ogni forma di violenza e intimidazione.






