Andrea Iacomini, portavoce di UNICEF Italia, ha denunciato la strage di bambini a Gaza: la più feroce da quando si hanno dati
La situazione a Gaza è estremamente critica e sta causando una tragedia inimmaginabile. Il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, ha descritto questa crisi come “la più feroce strage di bambini a memoria d’uomo”. Durante un intervento all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, ha evidenziato come oltre 50.000 bambini siano stati uccisi o gravemente feriti dal mese di ottobre 2023. In particolare, dopo la ripresa delle ostilità il 18 marzo, sono stati registrati 1.309 bambini uccisi e altri 3.738 feriti. Questo dato è straziante: quasi un bambino su 20 a Gaza ha subito danni irreparabili.
Necessità di aiuti umanitari
Iacomini ha sottolineato l’urgenza di fornire aiuti umanitari. “Ci sono mille camion di Unicef pronti a entrare a Gaza”, ha dichiarato, esprimendo la necessità che le organizzazioni umanitarie possano operare liberamente per garantire assistenza alla popolazione. La situazione è ulteriormente aggravata dalla scarsità di beni essenziali: i punti di distribuzione degli aiuti, drasticamente ridotti, non riescono a soddisfare i bisogni di una popolazione di 2,1 milioni di persone, di cui oltre un milione sono bambini.
Condizioni di vita drammatiche a Gaza
Le condizioni di vita a Gaza sono drammatiche. Circa mezzo milione di persone sono sull’orlo della fame, e si prevede che nei prossimi dieci mesi 71.000 bambini e 17.000 madri soffriranno di malnutrizione acuta. A preoccupare Iacomini è anche la sospensione delle vaccinazioni antipolio, che potrebbe far risorgere malattie ormai debellate, creando ulteriori rischi per la salute dei bambini non solo palestinesi, ma anche di quelli israeliani e giordani che vivono nelle zone limitrofe.
Il coraggio dei genitori palestinesi
La testimonianza di Iacomini va oltre i numeri. Ha descritto il coraggio dei genitori palestinesi, che, nonostante le privazioni, continuano a chiedere aiuto per ricostruire le scuole, desiderando un futuro migliore per i loro figli. La comunità internazionale è chiamata a riflettere su questo dramma umanitario e a compiere passi decisivi per fermare il ciclo di violenza e sofferenza che affligge Gaza.