A Garlasco la pista dei più killer prende quota: ecco tutte le novità e le ultime teorie sull’omicidio di Chiara Poggi
Garlasco, 29 luglio 2025 – A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la vicenda continua a essere al centro di nuove indagini e dibattiti giudiziari, senza mai dissipare del tutto dubbi e controversie. La sentenza definitiva del 2015 ha condannato Alberto Stasi per l’omicidio della giovane, ma nuove perizie e analisi scientifiche stanno ampliando la prospettiva investigativa, coinvolgendo anche altri indagati e ipotesi alternative.
Nuove indagini e controversie sulle tracce biologiche
Recentemente, la difesa di Stasi ha depositato una consulenza tecnica sull’impronta 33, una traccia palmare rinvenuta sulla scena del crimine e oggi disponibile solo in forma fotografica. Secondo questa perizia, la traccia potrebbe essere stata lasciata da una mano insanguinata e sudata, un’ipotesi contestata con forza dal legale di Andrea Sempio, attualmente indagato nelle nuove indagini. Il suo avvocato, Massimo Lovati, ha definito la perizia della difesa di Stasi “inverosimile” e ha annunciato la volontà di chiedere l’estromissione della controparte dal procedimento, sottolineando che anche la loro consulenza esclude il coinvolgimento di Sempio.
L’esame dell’impronta 33 si inserisce in un contesto più ampio di analisi sulle tracce rilevate in casa Poggi. Particolari come impronte mai attribuite, una scarpa misteriosa e un’impronta continuano ad alimentare ipotesi di più aggressori, tra cui la possibile presenza di una donna sulla scena del delitto.
Semilibertà confermata per Alberto Stasi e aggiornamenti sulle prove
La Corte di Cassazione ha recentemente rigettato il ricorso della Procura generale di Milano e confermato la semilibertà per Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. Stasi, che da tempo usufruisce di permessi esterni per lavoro e cultura, potrebbe presto avanzare la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.
Parallelamente, le nuove attività di incidente probatorio sulle tracce biologiche repertate nel 2007 non stanno portando a risultati decisivi: molti reperti, inclusa l’impronta 10 ritenuta “mano sporca” del presunto killer, non contengono materiale genetico sufficiente per estrarre profili di DNA confrontabili. Inoltre, le analisi finora eseguite confermano che i profili genetici rinvenuti appartengono solo a Chiara Poggi e a Stasi, mentre non emergono evidenze a carico di Sempio.
Rilievi storici e mediali sul caso
Il delitto avvenne il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco, dove Chiara Poggi fu uccisa con un oggetto contundente mai identificato. Alberto Stasi, fidanzato della vittima, fu arrestato e successivamente assolto in primo e secondo grado, ma condannato in via definitiva nel 2015. Il caso ha attirato una forte attenzione mediatica, che ha sollevato interrogativi sull’influenza della pressione mediatica sulle indagini e sui processi, e su possibili errori nella raccolta delle prove.
Le indagini hanno messo in luce incongruenze, come la mancanza di tracce di sangue sulle scarpe sequestrate a Stasi, il giallo delle biciclette con pedali con DNA della vittima, e la presenza di impronte non attribuibili a lui o a Sempio. Questi elementi, insieme alle nuove analisi forensi, mantengono vivo il dibattito su chi possa essere stato realmente il killer di Chiara Poggi.






