Garlasco, 16 settembre 2025 – Nuove conferme emergono dalle analisi condotte dal Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dell’Arma dei Carabinieri sulle tracce di sangue rinvenute sulla scena del delitto di Garlasco. Da una relazione dei RIS, lunga 300 pagine e non ancora messa a disposizione degli avvocati, non emerge la presenza di una seconda persona coinvolta nell’omicidio di Chiara Poggi. Nessun secondo killer sarebbe quindi coinvolto nella scena del delitto.
Le analisi del RIS sulle tracce di sangue
Le ultime perizie, basate su tecnologie avanzate di identificazione del DNA e sulla comparazione delle evidenze biologiche, permetterebbero di escludere l’ipotesi di un secondo killer. Le tracce di sangue individuate sulla scena non presenterebbero profili genetici diversi da quello della vittima, Chiara Poggi, e dell’imputato, Alberto Stasi, confermando l’assenza di un coinvolgimento diretto di ulteriori soggetti, come Andrea Sempio. Questo esito rafforza l’interpretazione che il delitto sia stato commesso da una sola persona, circostanza che si riflette anche sugli assetti processuali e sulle valutazioni giudiziarie.
L’analisi BPA
La relazione si basa sull’analisi della bloodstain pattern analysis (BPA), ovvero lo studio delle tracce ematiche rinvenute sulla scena del crimine, all’interno della villetta di via Pascoli, dove la giovane fu uccisa il 13 agosto 2007. A giugno, i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo utilizzando tecnologie avanzate, tra cui droni e sistemi di ricostruzione tridimensionale, per ricreare fedelmente l’ambiente e ricostruire la dinamica dell’aggressione.
Alla consulenza dei RIS sarà affiancata quella della dottoressa Cristina Cattaneo, incaricata dalla Procura di riesaminare alcuni aspetti del delitto. La professoressa dovrà individuare l’arma utilizzata, determinare il numero delle lesioni e stabilire se l’omicidio sia stato commesso da una o più persone.
Le due consulenze ora verranno integrate per offrire un quadro complessivo e coerente dell’evento criminoso.






