Non emergono buone notizie dall’incidente probatorio sul caso di Garlasco: non si può estrarre il DNA dalle impronte sui fogli di acetato
Nel corso del maxi incidente probatorio in corso relativo al caso di Garlasco, dalle prime analisi effettuate sulle campionature dei trenta fogli di acetato contenenti circa cinquanta impronte digitali, non è stato possibile rinvenire materiale biologico sufficiente per estrarre profili di DNA comparabili. Lo stesso vale per l’impronta 10, quella rilevata sulla porta di ingresso e considerata dagli investigatori come la possibile “mano sporca” dell’assassino di Chiara Poggi.
Non si può estrarre DNA dalle impronte trovate: aggiornamenti sul caso di Garlasco
Le prime verifiche, svolte dai consulenti delle parti coinvolte nell’incidente probatorio, hanno confermato l’assenza di materiale genetico utile sull’intero set di impronte raccolte sulla scena del crimine. Questo dato rappresenta un ostacolo significativo nel tentativo di identificare con certezza il responsabile, soprattutto perché l’impronta 10 era ritenuta una delle piste più promettenti per risalire al colpevole.
Nuovi sviluppi nelle indagini e confronto con altri indizi
Parallelamente, la Procura di Pavia sta approfondendo altri elementi dell’indagine, tra cui le tracce di DNA rinvenute sotto le unghie della vittima, che secondo consulenze recenti potrebbero essere riconducibili ad Andrea Sempio, indagato nella nuova fase dell’inchiesta. La difesa di Alberto Stasi, condannato definitivamente per l’omicidio di Chiara Poggi, ha inoltre sollecitato ulteriori comparazioni delle impronte digitali rinvenute in casa della vittima, escludendo però quelle lasciate da soccorritori o investigatori.
Tra gli altri indizi oggetto di verifica vi sono tre telefonate sospette e un biglietto di parcheggio che potrebbe rappresentare un alibi precostituito. Questi elementi, insieme alla mancata individuazione di DNA sulle impronte chiave, continuano a mantenere aperto lo scenario investigativo di uno dei casi di cronaca nera più complessi e discussi in Italia.
Le analisi e le verifiche proseguono, con l’obiettivo di dissipare i dubbi ancora presenti e raccogliere prove utili per chiarire definitivamente le responsabilità.






