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Home Cronaca

Garlasco, perquisita casa Sempio. Indagato l’ex procuratore Venditti

Nuovo capitolo nel caso Poggi: blitz della Finanza a casa dei genitori di Sempio e accuse di corruzione per l’ex capo della procura di Pavia.

by Vittorio De Bellaro
26 Settembre 2025
Andrea Sempio assieme ai suoi legali

Andrea Sempio, indagato nel caso del delitto di Garlasco, assieme ai suoi legali | ANSA/MATTEO CORNER - Alanews.it

Brescia, 26 settembre 2025 – Nuovo capitolo nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Secondo i magistrati bresciani, il provvedimento è legato alla gestione delle indagini su Andrea Sempio, finito sotto la lente della giustizia nel nuovo filone aperto negli ultimi anni.

Dall’alba di oggi, i Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno eseguito perquisizioni nelle abitazioni di Venditti a Pavia, Genova e Campione d’Italia, dove l’ex procuratore ricopre l’incarico di presidente del cda del Casinò. Contestualmente, sono state perquisite le dimore di Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari, genitori di Andrea Sempio, nella casa di Garlasco in cui lo stesso vive da tempo, dopo aver lasciato Voghera.

L’attività investigativa ha interessato anche le abitazioni dei tre zii paterni di Sempio e quelle di due carabinieri in congedo che in passato lavoravano nella sezione di polizia giudiziaria della Procura di Pavia, proprio durante il periodo in cui Venditti ricopriva l’incarico. In totale sono nove le persone raggiunte dal decreto di perquisizione.

L’accusa a carico di Venditti

Secondo la Procura di Brescia, il magistrato sarebbe stato corrotto per scagionare Andrea Sempio, archiviato per due volte nel corso delle indagini da lui coordinate. Al centro dell’inchiesta ci sarebbe la proposta, o comunque l’ipotesi, di una corresponsione di denaro finalizzata a influenzare le decisioni.

Le indagini intendono chiarire se vi siano stati atti o omissioni riconducibili a pressioni indebite e se tali comportamenti abbiano avuto conseguenze dirette sulle decisioni assunte in passato. L’ipotesi di reato contestata a Venditti è di corruzione in atti giudiziari.

Un’indagine che riapre vecchie ferite

Il caso di Garlasco rimane una delle vicende giudiziarie più seguite degli ultimi decenni, segnato da un lungo percorso processuale. Nel 2015 la Cassazione ha condannato in via definitiva Alberto Stasi a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi, ma negli anni successivi nuove piste investigative hanno portato ad approfondimenti anche sulla posizione di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Il fascicolo aperto dalla Procura di Brescia non rimette in discussione la condanna di Stasi, ma mira a far luce su possibili condotte illecite legate alla gestione delle indagini parallele.

Le dichiarazioni delle parti

Il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, e la pm titolare del fascicolo, Claudia Moregola, hanno confermato che l’iscrizione di Venditti al registro degli indagati è legata a una verifica su “comportamenti che meritano pieno accertamento giudiziario”.

Nessun commento ufficiale, invece, da parte di Venditti e dei suoi legali, che al momento si riservano di valutare le mosse successive.

Il procuratore di Verbania, Alessandro Pepè, già in passato coinvolto in alcune fasi delle indagini di Garlasco, ha osservato che “la complessità di un’inchiesta così lunga e stratificata rende necessario approfondire ogni aspetto per garantire chiarezza e trasparenza”.

Le cifre contestate: una base troppo esigua per la corruzione

Secondo l’avvocato Lovati, legale di Andrea Sempio, le somme indicate nel bloc notes sequestrato appaiono troppo esigue per ipotizzare una corruzione da parte di un professionista del calibro di Venditti. Tuttavia, le indagini condotte dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata (Gico) della Guardia di Finanza hanno individuato prelievi di importi più elevati, che restano oggetto di approfondimento.

La reazione della famiglia Poggi

“I genitori di Chiara sono sconcertati da quello che leggono, è una ferita che non si rimargina mai“, ha dichiarato il legale. Le parole di Francesco Compagna riflettono il profondo disagio della famiglia, ancora provata da eventi dolorosi e da sviluppi che riaprono ferite mai completamente chiuse. L’emozione e la difficoltà nel gestire l’attenzione mediatica e giudiziaria sono evidenti nel suo intervento.

Le parole dell’avvocato Compagna sull’indagine

Compagna ha inoltre sottolineato che “c’è il tentativo di rilanciare attraverso un meccanismo di sponda un’indagine che ad oggi ha portato solamente conferme sulla responsabilità di Stasi“. L’avvocato ha definito la situazione come “il paradosso dei paradossi”, evidenziando la complessità della vicenda giudiziaria, che continua a suscitare dibattiti accesi e contrasti. “Questo non è un colpo di scena. È una grande vicenda nella quale si ha l’impressione si combatta senza esclusione di colpi“, ha aggiunto, sottolineando come il caso continui a rappresentare un terreno di scontro intenso tra le parti coinvolte.

Pavia, 26 settembre 2025 – Continua a tenere alta l’attenzione il caso del delitto di Garlasco, con nuove indagini che stanno portando alla luce sviluppi importanti e controversi. L’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, è ora indagato con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari in relazione al caso che vede coinvolto Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto nel 2007.

La reazione della difesa di Alberto Stasi

L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Stasi, ha commentato con durezza le recenti accuse riferendosi alla nuova indagine che coinvolge Venditti: “L’ipotesi accusatoria è talmente grave che credo non debba essere commentata da un semplice avvocato. I magistrati dimostreranno la fondatezza di queste indagini, ma la gravità dei fatti contestati è inaudita”. De Rensis ha inoltre ricordato le criticità che hanno marcato le indagini iniziali: “L’indagine che ha portato Stasi in carcere è stata costellata da errori e orrori, come cancellare un alibi”. Parlando delle indagini attuali, il legale ha aggiunto: “L’indagine di oggi di Pavia e quella di Brescia sono costellate di approfondimenti. Qui si aggiunge, non si toglie. E quando si aggiunge di solito si sbaglia meno”.

Le considerazioni dei legali di Sempio

“Per me quello era soltanto un preventivo di spese legali”. Così l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, ha commentato l’appunto sequestrato a casa del suo assistito con la scritta “Venditti gip archivia x 20.30 Euro”. Quella nota manoscritta è considerata uno degli elementi centrali dell’indagine condotta dalla Procura di Brescia, in cui l’ex procuratore facente funzione di Pavia, Mario Venditti, risulta indagato per corruzione. Proprio oggi la Guardia di Finanza ha eseguito una serie di perquisizioni.

Lovati ha commentato con ironia le accuse emerse nella nuova indagine “Fanno sorridere, si tratta di parole scritte che non indicano nulla e di cifre irrisorie, se paragonate allo stipendio di un magistrato. Il pm può richiedere l’archiviazione, ma a decidere è il gip”.

Lovati ha precisato che i genitori di Sempio non risultano indagati. La madre ha già risposto come testimone alle domande della Guardia di Finanza di Pavia, mentre prossimamente sarà ascoltato anche il padre.

Parallelamente, l’avvocata Angela Taccia, altra legale di Sempio, ha riferito che il suo cliente non appare turbato dalle indagini. “Non è spaventato, anzi questa mattina era più sereno del solito – ha raccontato –. Mi ha detto che gli agenti sono stati gentili, che non sanno esattamente cosa stiano cercando e che non risultano indagati. Ma ormai è abituato alle perquisizioni”.

Secondo Taccia, Sempio non ha nulla da temere e la sua tranquillità ne sarebbe la prova: “Chi non ha niente da nascondere affronta con serenità anche queste situazioni”, ha concluso la legale.

L’inchiesta di Brescia

L’indagine della Procura di Brescia che coinvolge l’ex procuratore facente funzioni di Pavia Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari nell’ambito del caso di Garlasco, prende avvio da due relazioni: una dei carabinieri di Milano e l’altra della Guardia di finanza di Pavia. È quanto emerge dal decreto che ha disposto perquisizioni e sequestri, eseguiti oggi dai pm bresciani, competenti per i reati che riguardano magistrati del distretto di Milano, compresa quindi la posizione di Venditti.

I movimenti sospetti sui conti della famiglia Sempio

Secondo quanto rilevato dagli accertamenti bancari delle Fiamme Gialle, tra dicembre 2016 e giugno 2017 sarebbero emerse movimentazioni considerate “anomale” sui conti della famiglia Sempio. Le zie paterne di Andrea, Ivana e Silvia Maria Sempio, avrebbero emesso assegni per un totale di 43mila euro a favore del fratello Giuseppe, padre dell’indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Nello stesso arco temporale, Giuseppe e Andrea Sempio avrebbero effettuato prelievi in contanti per 35mila euro, ritenuti incongrui rispetto alle loro consuete operazioni bancarie. Inoltre, Giuseppe Sempio avrebbe versato al fratello Patrizio un assegno da 5mila euro, immediatamente prelevato in contanti.

Garlasco, ex carabiniere Spoto ascoltato dalla Gdf: “Non sono preoccupato”

L’ex maresciallo dei carabinieri Giuseppe Spoto, uno dei due ex militari perquisiti questa mattina nell’ambito della nuova inchiesta della Procura di Brescia, è stato sentito dalla Guardia di Finanza di Pavia su delega dei magistrati bresciani. All’uscita dalla caserma, Spoto ha dichiarato: “Non sono preoccupato”. La sua legale, Marcella Laneri, ha chiarito che l’audizione consisteva in una raccolta di “sommarie informazioni testimoniali” e si è svolta esclusivamente come tale: “Ha risposto alle domande in qualità di testimone, senza ulteriori implicazioni”.

Garlasco, Sempio definisce “assurda” la vicenda: “Si chiarirà presto”

Andrea Sempio, unico indagato in concorso nell’ultimo filone di inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, continua a mostrarsi sereno. «Sta bene e dice che presto si chiarirà questa storia assurda», ha dichiarato all’ANSA l’avvocata Angela Taccia, uno dei suoi legali, presente nella villetta di Garlasco dove Sempio si è trasferito dopo aver lasciato Voghera.

Nella mattinata odierna la Guardia di Finanza, nell’ambito dell’indagine della Procura di Brescia che vede l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti indagato per corruzione in atti giudiziari, ha effettuato perquisizioni in nove abitazioni, sei delle quali riconducibili alla famiglia Sempio. Dalla casa di Garlasco sono stati sequestrati documenti, un computer di grandi dimensioni e un telefono cellulare acquistato di recente.

I genitori convocati a Pavia

Mentre Sempio rimaneva nella villetta con l’avvocata Taccia, i genitori venivano ascoltati dagli inquirenti nella caserma della Guardia di Finanza di Pavia. Secondo quanto riferito dallo stesso Sempio in una telefonata al suo avvocato Massimo Lovati, anche altre parenti – in particolare alcune zie – sarebbero state convocate per chiarimenti.

La tranquillità dell’indagato

«Ho sentito Andrea tranquillissimo, come se nulla fosse accaduto», ha dichiarato l’avvocato Lovati, intervenuto durante la trasmissione Dentro la Notizia condotta da Gianluigi Nuzzi su Canale 5. «Non è indagato e neppure i suoi genitori», ha aggiunto il legale, ridimensionando l’impatto delle perquisizioni e confermando la linea difensiva improntata alla serenità.

Gli obiettivi dei magistrati

Con il blitz di oggi, la Procura di Brescia punta a raccogliere documentazione cartacea e informatica riferita al 2017: appunti, agende, mail, sms e chat. L’obiettivo è chiarire se la necessità di liquidità della famiglia Sempio possa essere collegata a presunti versamenti di denaro destinati a inquirenti, allo scopo di influenzare le indagini sul delitto di Garlasco.

Per approfondire: Garlasco, fascicolo trasmesso da Milano archiviato in 21 giorni a Pavia

Tags: Andrea SempioDelitto di GarlascoMario Venditti

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