Sono emerse le prime indiscrezioni sulle analisi dei DNA rinvenuti nella spazzatura sequestrata a casa Poggi: il commento di Luciano Garofano
Nuovi sviluppi emergono nell’inchiesta sul delitto di Garlasco, con la recente analisi del DNA rinvenuto nella spazzatura sequestrata nella casa di Chiara Poggi. Il generale Luciano Garofano, ex comandante dei RIS e consulente della difesa di Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine, ha commentato con fiducia i primi risultati delle analisi. Ecco le sue parole.
Analisi del DNA e risultati confermati: il commento di Garofano sul caso di Garlasco
“I primi risultati sulla spazzatura sequestrata dimostrano che il DNA è potente e sensibile“, ha sottolineato il generale Garofano a Genova, dove ha ricevuto un incarico nel procedimento per il delitto. Le analisi hanno evidenziato la presenza esclusiva del DNA di Chiara Poggi e di Alberto Stasi tra i resti della colazione consumata la mattina del delitto. “Questi risultati erano per noi scontati, dato che quei pochi oggetti trovati nella spazzatura erano legati alla vita della vittima e del fidanzato“, ha aggiunto Garofano. L’ex comandante ha precisato che i risultati dovranno essere completati con ulteriori approfondimenti, mantenendo il massimo rispetto per il lavoro degli inquirenti.
Garofano ha inoltre escluso che Andrea Sempio abbia potuto rilasciare del proprio DNA, se non tramite una possibile contaminazione dovuta alla frequentazione della casa. “Sono felice che emergano risultati concreti che confermano la responsabilità di Alberto Stasi”, ha ribadito, invitando a interpretare con cautela i dati relativi alle impronte digitali per evitare “fantasie e suggestioni” che non aiutano né la giustizia né l’opinione pubblica.
Nuove tecnologie e rilievi sulla scena del crimine
Negli ultimi mesi, grazie all’impiego di tecnologie avanzate come laser 3D, scanner e droni, è stata ricreata la scena del delitto con una mappatura tridimensionale precisa della villetta di via Giovanni Pascoli a Garlasco. Il lavoro, affidato al comandante del RIS di Cagliari Andrea Berti e al Racis, consente di analizzare ogni dettaglio, dalle tracce di sangue alle impronte digitali, per una nuova interpretazione della dinamica del crimine.
La cosiddetta Bloodstain Pattern Analysis (BPA) ha permesso di rilevare particolari anomalie nelle macchie di sangue, che potranno essere meglio comprese con la nuova ricostruzione digitale. Tra le novità investigative figura anche l’attribuzione all’indagato Andrea Sempio di un’impronta palmare sulla parete vicino al luogo del ritrovamento del corpo della vittima, elemento che potrebbe contribuire a chiarire ulteriormente gli eventi.
Il procedimento si avvia ora alla fase dell’incidente probatorio, con la consegna dei reperti ai periti del tribunale di Pavia, che dovranno valutare i nuovi materiali alla luce delle tecniche di analisi del DNA più sensibili e precise rispetto al passato. La difesa di Sempio e la famiglia Poggi attendono i risultati con attenzione, convinte rispettivamente della possibile revisione delle conclusioni e della conferma della colpevolezza di Stasi, condannato nel 2015 con sentenza definitiva.






