Proseguono gli accertamenti tecnici sul caso del delitto di Garlasco, con un nuovo ciclo di esami genetici e antropometrici riguardanti Andrea Sempio, 37enne indagato nell’ambito della riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. L’uomo, amico di famiglia della vittima e unico indagato nella nuova inchiesta, ha affrontato queste verifiche sia presso una clinica romana specializzata in genetica molecolare sia all’Istituto di medicina legale di Milano, confermando la sua collaborazione e tranquillità nonostante la pressione mediatica.
Nuovi esami e rilievi antropometrici su Andrea Sempio
Nelle ultime settimane, Andrea Sempio si è sottoposto a una serie di analisi genetiche a Roma, alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, e del consulente di parte esperto di genetica forense Armando Palmegiani. Questi esami fanno parte dell’incidente probatorio disposto dalla Procura di Pavia, volto a fissare elementi di prova scientifica prima di un eventuale processo. A Milano, invece, sotto la supervisione dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, sono state eseguite misurazioni antropometriche dettagliate – tra cui statura, peso e dimensioni di arti e piedi – per confrontare i dati con le lesioni presenti sul corpo della vittima e le tracce ematiche rinvenute dalla squadra investigativa.
L’avvocato Taccia ha sottolineato che Sempio si è mostrato sereno e collaborativo, pur soffrendo per le “notizie false e travisate” diffuse dai media, che hanno avuto un forte impatto anche sulla famiglia.
Il mistero del DNA e le tensioni investigative
Un nodo cruciale delle indagini riguarda la diffusione non autorizzata di una consulenza genetica riservata, che ha alimentato sospetti su possibili manovre per ostacolare la verità. La Procura di Brescia ha ascoltato l’ex capo del Ris Luciano Garofano per fare chiarezza su come la relazione del genetista Pasquale Linarello sia finita nelle mani della difesa di Sempio prima del deposito ufficiale degli atti. Nel frattempo, emergono interrogativi sul denaro speso dalla famiglia Sempio per il sostegno legale e sulle intercettazioni che parlano di pagamenti a soggetti coinvolti nelle indagini.
L’intero procedimento continua a riservare sviluppi sorprendenti a quasi vent’anni dal delitto, con un’attenzione sempre più alta da parte della magistratura verso la correttezza delle prove scientifiche e la trasparenza delle attività investigative.






