Nuovi sviluppi di tensione nel contesto del delitto di Garlasco, con la denuncia di una lettera minatoria indirizzata a Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio. La missiva, contenente la frase minacciosa “L’e mei che te stai ciu” (“È meglio che ti stai zitto”), è stata lasciata sotto lo zerbino dello studio dell’avvocato a Vigevano, suscitando preoccupazione sia nel destinatario sia nel suo legale, l’avvocato Fabrizio Gallo.
Minacce a Massimo Lovati: la scoperta della lettera e il racconto di Fabrizio Gallo
Secondo quanto riferito da Gallo durante una diretta di Mattino Cinque nella serata di sabato 8 novembre, la lettera è stata trovata proprio all’uscita dello studio legale mentre Lovati e Gallo si apprestavano a lasciare l’edificio. “Qualcuno deve averla lasciata mentre eravamo dentro”, ha spiegato Gallo, mostrando la missiva composta da lettere ritagliate accompagnate da una croce. Il tono minaccioso e l’uso del dialetto locale sottolineano la forte intimidazione rivolta a Lovati, benché quest’ultimo avesse inizialmente minimizzato l’accaduto.
Gallo ha inoltre ipotizzato che il messaggio potesse essere rivolto anche a lui, sostenendo di essere oggetto di “una campagna d’odio”. “A Vigevano in tanti mi hanno detto di guardarmi le spalle”, ha aggiunto, riferendo di essere seguito in auto e di aver ricevuto avvertimenti diretti.
L’impegno legale e la denuncia ai carabinieri
L’avvocato Gallo ha annunciato l’intenzione di presentare una denuncia formale alle forze dell’ordine per tutelare sé stesso e Lovati. Pur escludendo che si tratti di un’intimidazione di stampo mafioso, ha sottolineato la necessità di una protezione adeguata: “Non chiederò scorte, ma voglio vivere tranquillo”. Lovati, che ha chiesto supporto al collega, ha espresso preoccupazione per la propria sicurezza e quella della sua famiglia.
Massimo Lovati e Andrea Sempio: un rapporto travagliato
L’avvocato Massimo Lovati è noto per aver difeso con forza Andrea Sempio, soggetto controverso nelle indagini. Recentemente, lo stesso Sempio ha revocato l’incarico a Lovati, motivando la decisione con “divergenze sulla linea difensiva” e la volontà di adottare un approccio più cauto.
Il legame professionale tra Lovati e Sempio resta quindi segnato da tensioni, mentre l’avvocato continua a mantenere un ruolo attivo nel dibattito pubblico, pur con l’esclusione diretta dal team difensivo.






