Una nuova testimonianza potrebbe riscrivere il caso di Garlasco: ecco la rivelazione che complica la posizione di Marco Poggi
Nuovi sviluppi scuotono il delitto di Garlasco, uno dei casi di cronaca più discussi e controversi degli ultimi vent’anni in Italia. A distanza di quasi diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia in provincia di Pavia, emergono nuove testimonianze e indagini che mettono in discussione le certezze consolidate nel corso degli anni.
L’albergatore smentisce la versione ufficiale: Marco Poggi non era in Trentino il 13 agosto 2007
Un elemento dirompente è arrivato dalla testimonianza del gestore dell’albergo in Trentino dove la famiglia Poggi avrebbe soggiornato al momento del delitto. Intervistato da Settimanale Giallo, l’uomo ha rivelato che Marco Poggi, fratello della vittima, non era presente in albergo con i genitori né con l’amico Alessandro Biasibetti, come invece sempre sostenuto dalla famiglia.
Il gestore ha sottolineato di aver avuto modo di osservare la famiglia Poggi e di ricordare il giorno della tragedia quando i coniugi Poggi furono avvertiti e lasciarono immediatamente l’albergo per tornare a Garlasco, senza che Marco e i Biasibetti fossero con loro. Questa testimonianza mai raccolta dagli investigatori getta nuova luce sull’alibi di Marco Poggi e introduce dubbi sulle verifiche svolte in passato.
Tecnologie avanzate per una nuova ricostruzione della scena del crimine
Parallelamente, le forze dell’ordine stanno utilizzando strumenti di ultima generazione come laser, scanner 3D e droni per ricostruire con precisione la scena del delitto all’interno della villetta di via Giovanni Pascoli. L’obiettivo è realizzare un modello tridimensionale dettagliato in cui siano posizionate con esattezza tutte le tracce di sangue, impronte e materiale biologico raccolti.
Particolare attenzione è rivolta alla cosiddetta “papillare 33”, l’impronta palmare trovata sulle scale dove fu rinvenuto il corpo di Chiara, attribuita ad Andrea Sempio, amico di Marco Poggi e ora indagato per omicidio in concorso. Questa analisi potrebbe chiarire dinamiche finora oscure, come la posizione dell’aggressore al momento dell’omicidio.
La complessità delle prove scientifiche e le nuove piste investigative
Il caso, che ha visto la condanna definitiva di Alberto Stasi nel 2015, continua a essere oggetto di contestazioni per presunte lacune investigative e discrepanze nelle prove scientifiche. Tra queste spiccano le controversie sulle scarpe di Stasi, sequestrate con ritardo e prive di tracce di sangue, e il mistero delle biciclette con pedali che potrebbero aver subito uno scambio volto a confondere le indagini.
Inoltre, la Bloodstain pattern analysis svolta nel 2007 ha individuato almeno due anomalie nel disegno delle macchie ematiche, suggerendo una possibile fase iniziale dell’aggressione non ancora chiarita.
Gli accertamenti scientifici aggiornati, insieme alle nuove testimonianze, stanno riaprendo scenari inediti sul delitto di Garlasco, con una possibile pista che coinvolge più persone e un’arma multipla, riacutizzando l’attenzione mediatica su una vicenda che ha diviso l’opinione pubblica e la giustizia italiana.






