È giunto questa mattina in tribunale a Brescia Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, accompagnato dal suo avvocato, Domenico Aiello, per la discussione del ricorso presentato al Tribunale del Riesame. La richiesta riguarda la restituzione di telefoni cellulari e computer sequestrati nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta mala gestione della Procura di Pavia, che vede l’ex magistrato accusato di corruzione in atti giudiziari.
Mario Venditti: il Riesame annulla il sequestro di telefoni e computer
Il Tribunale del Riesame di Brescia ha parzialmente accolto il ricorso di Mario Venditti, ordinando la restituzione di diversi dispositivi elettronici, tra cui tre cellulari (di cui uno con sim), due hard disk, due chiavette, due iPad, un computer della Procura di Pavia e un pc di proprietà del Casinò di Campione d’Italia, dove Venditti è stato presidente fino a fine settembre 2025. Restano invece sotto sequestro due agende cartacee con il logo dei carabinieri.
L’avvocato Aiello ha sottolineato l’assenza di “gravi indizi” per contestare la corruzione, ipotizzata con una somma di 20-30 mila euro, e ha criticato la perquisizione ritenuta non urgente, pur senza contestarne la legittimità. Venditti, durante l’udienza, ha dichiarato: “La mia vita è rovinata, non ho mai preso un euro al di fuori del mio stipendio”. L’avvocato ha inoltre denunciato un “massiccio movimento di opinione” che sacrifica la reputazione di “innocenti per giustizia-show”.
Un’inchiesta complessa sul cosiddetto “sistema Pavia”
L’inchiesta coordinata dalla Procura di Brescia coinvolge anche il pm Paolo Mazza, anch’egli raggiunto da un decreto di sequestro, e riguarda presunte irregolarità nella gestione dell’ufficio di Pavia prima dell’arrivo dell’attuale capo, Fabio Napoleone. Le indagini hanno fatto emergere sospetti su spese anomale, rapporti non trasparenti tra magistrati, imprenditori e carabinieri, e scambi di favori. Tra gli elementi al centro dell’inchiesta figura la società ‘Esitel’, coinvolta nella fornitura di servizi per intercettazioni e auto per indagini, e che avrebbe avuto un monopolio sotto la guida di Venditti.
Mario Venditti rimane indagato per corruzione in atti giudiziari in relazione anche al caso Garlasco, dove aveva disposto due archiviazioni nei confronti di Andrea Sempio, ora riaperto e al centro delle nuove contestazioni.






