Pavia, 18 dicembre 2025 – Si è conclusa oggi al Tribunale di Pavia l’udienza relativa all’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sul delitto di Garlasco, che vede indagato Andrea Sempio. In aula era presente anche Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della ex fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco.
L’esclusione di Alberto Stasi dalle tracce di Dna

Al termine dell’udienza, l’avvocato Giada Boccellari, legale di Stasi, ha sottolineato che “è stato chiarito definitivamente che Alberto Stasi è escluso dalle tracce riscontrate” sulle unghie della vittima. La perizia, ha spiegato Boccellari, ha evidenziato che si tratta di due tracce di Dna di due mani diverse, con criticità legate alla natura mista e parziale del profilo genetico, il quale non ha una replica completa o consolidata.
La consulenza della dottoressa Denise Albani e degli altri esperti ha confermato l’assenza di corrispondenza del Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi con quello di Stasi, confermando così quanto già sostenuto dalla difesa sin dal 2014. Boccellari ha precisato che Andrea Sempio non potrà essere incriminato esclusivamente sulla base del profilo genetico, ma che questo dato rappresenta comunque una prova processuale da valutare nel contesto complessivo degli elementi raccolti dalla Procura.
Nuove indagini e rilievi sulla perizia genetica
L’incidente probatorio ha visto un acceso confronto tra le difese e i consulenti tecnici. La perizia genetica, infatti, si basa su dati documentali “non consolidati”, come ammesso dalla stessa dottoressa Albani, che ha evidenziato l’impossibilità di stabilire con rigore scientifico se il Dna sia stato trasferito direttamente o mediato da un oggetto, o se fosse “sotto o sopra” le unghie della vittima.
Per la difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Angela Taccia e Liborio Calatiotti, questa incertezza rende la prova poco affidabile. Al contrario, i legali di Stasi hanno ribadito che la perizia conferma le analisi e le conclusioni che hanno portato alla riapertura dell’inchiesta su Sempio. Dall’altra parte, i consulenti della famiglia Poggi hanno dichiarato che la perizia non aggiunge elementi scientificamente validi rispetto alle indagini già svolte.
L’udienza di oggi si è svolta in un clima di forte attenzione mediatica, con numerosi giornalisti e troupe televisive presenti in tribunale a Pavia.
Il contesto storico e processuale del delitto di Garlasco
Il delitto di Garlasco rimane uno dei casi più discussi e controversi della cronaca giudiziaria italiana degli ultimi due decenni. La vittima, Chiara Poggi, fu trovata morta nella villetta di famiglia a Garlasco, in provincia di Pavia, il 13 agosto 2007. Alberto Stasi, all’epoca suo fidanzato, fu condannato in via definitiva per l’omicidio nel 2015 dopo un lungo e complesso iter giudiziario che ha visto anche assoluzioni e annullamenti di sentenze.
Nonostante la condanna di Stasi, nuove indagini sono state avviate negli ultimi anni, focalizzando l’attenzione su Andrea Sempio, indagato per la possibile responsabilità nel delitto. Tra gli elementi al centro delle indagini ci sono il profilo di Dna maschile trovato sulle unghie della vittima, alcune telefonate sospette e tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine.
L’avvocato Francesco Compagna, che assiste la famiglia Poggi, ha commentato in tribunale che “gli accertamenti sono forse necessari, ma finiscono con lo sconvolgere la vita delle persone coinvolte” e ha ribadito la convinzione della famiglia sulla colpevolezza di Stasi, sottolineando le difficoltà che un nuovo sviluppo dell’inchiesta comporta per chi ha vissuto direttamente la tragedia.
La vicenda continua dunque a tenere alta l’attenzione, mentre si attendono le prossime decisioni della Procura di Pavia in merito a un eventuale rinvio a giudizio di Andrea Sempio.






