Si avvicina un passaggio chiave nell’incidente probatorio relativo al delitto di Garlasco, con particolare attenzione alla controversa perizia genetica sul DNA trovato sulle unghie di Chiara Poggi. Domani, davanti alla giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli, si terrà l’udienza in cui i consulenti della difesa di Alberto Stasi, insieme ai pubblici ministeri e ai legali delle altre parti coinvolte, potranno interrogare i periti che hanno svolto le analisi genetiche.
Garlasco: le perizie genetiche e la compatibilità del DNA
I periti Denise Albani, Domenico Marchegiani e Giovanni Di Censo hanno depositato le loro relazioni tecniche che rivedono e aggiornano l’analisi del DNA recuperato dalle unghie di Chiara Poggi. In particolare, la genetista Albani ha evidenziato come il profilo genetico rilevato sia compatibile con l’aplotipo Y di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, con un indice di probabilità che va da moderatamente forte a forte in un campione, e moderato in un altro.
È importante sottolineare che, secondo Albani, non è possibile stabilire con certezza come, quando e se il DNA si sia depositato sopra o sotto i margini ungueali della vittima. Inoltre, il dato genetico è parziale e misto, basato su aplotipi non identificativi e senza un consolidamento completo, una circostanza che limita l’affidabilità assoluta del risultato. Tuttavia, la perizia ha confermato la validità scientifica delle analisi, ribaltando parzialmente la precedente valutazione del perito Francesco De Stefano del 2014, che aveva giudicato degradato e inutilizzabile il DNA recuperato.
Gli esperti della difesa di Stasi considerano la perizia Albani coerente con le precedenti consulenze effettuate dalla Procura di Pavia (Previderè e Grignani) e dalle difese (Linarrello nel 2016 e Roewer e Ricci nel 2024) nel caso di Garlasco, sottolineando la qualità del dato documentale e l’utilizzo di metodi biostatistici internazionali.
Il dibattito processuale e gli sviluppi investigativi
L’incidente probatorio sul caso di Garlasco, che si svolgerà domani, rappresenta un momento cruciale poiché i risultati e le conclusioni della perizia genetica saranno inseriti nel fascicolo processuale come elementi “cristallizzati”, non ripetibili nelle fasi successive del giudizio. Si prevede che gli avvocati di Sempio e della famiglia Poggi porranno numerose domande alla genetista Albani, cercando di mettere in discussione la validità scientifica degli esami e la loro interpretazione.
Parallelamente, la Procura di Pavia sta valutando la posizione di Andrea Sempio, indagato nell’ambito della nuova inchiesta sulla morte di Chiara Poggi. La presenza del suo DNA sulle unghie della vittima è uno degli elementi che gli inquirenti ritengono importanti, ma non l’unico. Altri indizi convergenti, come l’impronta palmare “33” sulle scale della villetta e le telefonate effettuate a casa Poggi prima del delitto, sono oggetto di approfondimenti.
I consulenti difensivi di Sempio spiegano che il DNA potrebbe derivare da un trasferimento secondario, per esempio tramite oggetti comuni toccati da entrambi, e non necessariamente da un contatto diretto con la vittima durante l’aggressione. La perizia Albani, infatti, esclude una attribuzione esclusiva e certa del profilo genetico a una singola persona, limitandosi a confermare la compatibilità con la linea maschile della famiglia Sempio.
In attesa di ulteriori sviluppi, la perizia genetica e le analisi tecniche restano al centro della battaglia processuale, mentre emergono nuovi elementi investigativi, come le fotografie inedite che mostrano Andrea Sempio vicino alla villetta di via Pascoli il pomeriggio del 13 agosto 2007. Questi materiali sono stati acquisiti dagli inquirenti e potrebbero contribuire a fare luce sulle dinamiche di quella tragica giornata.
Il caso di Garlasco, a quasi vent’anni dal delitto, continua a registrare momenti di grande attenzione mediatica e giudiziaria, con la nuova indagine che si concentra su Andrea Sempio, mentre la condanna definitiva di Alberto Stasi rimane confermata, senza però che siano state avanzate richieste di revisione del processo.






