Caso di Garlasco: la vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, ha registrato nelle ultime ore un nuovo sviluppo significativo. La difesa del magistrato, ora in pensione, ha annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento di perquisizione e sequestro emesso nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia, che ipotizza nei suoi confronti il reato di corruzione in atti giudiziari.
Il provvedimento e il ricorso al Riesame
Il provvedimento in questione, eseguito venerdì scorso, rappresenta un passaggio cruciale nell’inchiesta che vede Venditti accusato di aver ricevuto una somma tra i 20 e i 30 mila euro per favorire l’archiviazione nei confronti di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, la cui posizione era stata archiviata due volte prima di essere nuovamente riaperta dai pm di Pavia nell’ambito della stessa indagine sul delitto di Garlasco. La difesa, rappresentata dall’avvocato Domenico Aiello, ha formalizzato la preparazione di un ricorso al Tribunale del Riesame contro il decreto di perquisizione e sequestro.
Il ruolo di Mario Venditti nell’inchiesta sul delitto di Garlasco
Mario Venditti, che ha condotto le richieste di archiviazione sul caso Sempio nel 2017 e nel 2020, ha sempre negato con fermezza le accuse, dichiarandosi innocente e mai coinvolto in qualsiasi forma di corruzione durante la sua lunga carriera. L’ex procuratore è attualmente anche presidente del casinò di Campione d’Italia, incarico assunto dopo il pensionamento dalla magistratura. Le perquisizioni hanno riguardato le sue abitazioni a Genova e Pavia, nell’ambito di un’indagine che si basa anche su un bloc notes trovato nella casa dei genitori di Sempio, contenente annotazioni che gli inquirenti ritengono significative ai fini dell’ipotesi di corruzione.






