Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. L’indagine ruota attorno al presunto versamento di una somma di denaro, stimata tra i 20 e i 30 mila euro, all’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, con l’obiettivo di ottenere l’archiviazione della posizione del figlio Andrea nella precedente inchiesta relativa al delitto di Garlasco, che vede Andrea indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.
Il caso e le accuse contro il padre di Andrea Sempio
Secondo quanto emerso dagli atti, la Procura di Brescia sospetta che Giuseppe Sempio abbia corrotto Mario Venditti affinché quest’ultimo archiviassero le accuse nei confronti del figlio Andrea, già indagato nel 2017. Al centro delle indagini vi è un pizzino, un appunto scritto a mano rinvenuto nella casa di famiglia, con la dicitura: “Venditti gip archivia 20.30 euro”. Per gli inquirenti questo biglietto rappresenterebbe la prova di un accordo illecito.
Tuttavia, la difesa di Giuseppe Sempio sostiene che si tratti semplicemente di una nota di previsione per spese legali. L’uomo, sentito come testimone dai finanzieri di Brescia e Pavia e dai carabinieri di Milano, ha spiegato che quella somma era stata preventivata per coprire i costi del pool difensivo che si occupò del caso nel 2017. Secondo il legale di Andrea Sempio, Liborio Cataliotti, la questione del pizzino rappresenta un elemento “poco più del nulla” e invita alla prudenza nel trattare l’ipotesi di corruzione.
Il procedimento ha portato al sequestro dei dispositivi informatici di Giuseppe Sempio e di Mario Venditti, con l’incarico affidato a un consulente tecnico per l’estrazione forense dei dati, operazioni fissate per i primi giorni di novembre. Questa attività mira a individuare eventuali tracce rilevanti per le indagini.
Lo sviluppo delle indagini
Andrea Sempio, oggi trentasettenne, è noto per il suo coinvolgimento nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. Nel 2017 la sua posizione era stata archiviata, ma nel marzo 2025 la Procura di Pavia ha riaperto il caso notificandogli un nuovo avviso di garanzia per omicidio in concorso, basato su nuove analisi del DNA che avrebbero confermato la sua presenza sotto le unghie della vittima.
L’avvocato Liborio Cataliotti ha ribadito la convinzione nell’innocenza del suo assistito, sottolineando che i processi sono come una partita a poker e che valuteranno le mosse in risposta alle azioni della Procura. Inoltre, Angela Taccia, legale del padre Giuseppe, ha dichiarato che quest’ultimo ad oggi non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia ufficiale e che la notizia è stata appresa dai media.
L’indagine su Giuseppe Sempio si inserisce nel più ampio contesto del cosiddetto “Sistema Pavia”, che vede coinvolto anche l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari per aver chiesto l’archiviazione di Andrea Sempio nel 2017. Le indagini sono tuttora in corso e si attendono i risultati degli accertamenti tecnici sui dispositivi sequestrati, che dovranno chiarire il ruolo effettivo di Giuseppe Sempio nella presunta corruzione.






