Si è appena conclusa la consegna della prima parte dei reperti per l’incidente probatorio nell’ambito delle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco nel 2007. I consulenti nominati dalla Procura di Pavia, la genetista della Polizia Scientifica Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, hanno preso in carico il materiale presso la caserma dei carabinieri di via Moscova a Milano, in vista delle analisi tecniche previste per il 17 giugno
La consegna dei reperti e il ruolo dei consulenti
I materiali consegnati comprendono circa 60 fascette para-adesive utilizzate all’epoca dal Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS) per rilevare le impronte latenti nella villetta di via Giovanni Pascoli, teatro del delitto. Nel pomeriggio, la seconda parte dei reperti sarà ritirata all’Istituto di medicina legale di Pavia, includendo tamponi prelevati dalla vittima, residui della colazione consumata la mattina dell’omicidio e rifiuti domestici mai analizzati fino ad oggi.
Alla consegna erano presenti anche i consulenti delle parti: l’ex generale Luciano Garofano, consulente della difesa di Andrea Sempio – nuovo indagato per concorso in omicidio – e Marzio Capra, ex ufficiale del RIS e consulente della famiglia Poggi. Garofano ha sottolineato che «il lavoro svolto dal RIS all’epoca è stato fatto bene», rigettando polemiche recenti, e ha ricordato che tecnologie come laser e scanner 3D erano già state impiegate durante il processo d’appello bis che portò alla condanna di Alberto Stasi. Sulla possibilità di nuove rilevazioni genetiche, Garofano si è detto fiducioso che l’uso di tecniche più sensibili possa permettere di individuare ulteriori profili genetici di persone presenti in casa, senza implicazioni dirette nell’omicidio.
Focus sulle impronte e tracce biologiche
Tra i reperti più rilevanti figurano le impronte latenti, in particolare la cosiddetta “impronta 10” rinvenuta sulla maniglia interna della porta della villetta, ancora non attribuita né a Stasi né a Sempio. Marzio Capra ha commentato che i risultati attesi da questa traccia sono al «limite del limite», evidenziando le difficoltà tecniche nell’analisi. Il materiale comprende anche 35 impronte selezionate da una cinquantina repertate sulle varie porte e superfici interne della casa, oltre a tracce ematiche isolate, come quelle sul tappetino insanguinato del bagno e sul cucchiaino trovato sul divano.
Le nuove analisi si avvarranno di avanzate tecniche di Bloodstain Pattern Analysis (BPA) e della ricostruzione tridimensionale della scena del crimine tramite scanner laser e droni, strumenti che consentiranno una mappatura precisa di macchie di sangue, impronte e profili genetici, con l’obiettivo di ricostruire la dinamica del delitto e di valutare eventuali nuove prove.
Chi è Denise Albani, la genetista incaricata
La genetista Denise Albani, 35 anni, Commissario Capo Tecnico Biologo della Polizia di Stato, è stata scelta per la perizia genetica. Laureata con lode in Scienze Biologiche presso l’Università del Salento e specializzata con master in Genetica Forense all’Università Tor Vergata di Roma, Albani è esperta in analisi del DNA, repertamento di tracce biologiche, e tecniche avanzate come la Next Generation Sequencing. La sua nomina segue la ricusazione di un altro esperto per questioni di imparzialità, e rappresenta un punto di svolta nelle indagini, grazie alla sua esperienza forense e alla sua posizione all’interno della Polizia Scientifica.
Le analisi previste metteranno a confronto il DNA presente sotto le unghie di Chiara Poggi con quello di Andrea Sempio, Alberto Stasi e altri soggetti legati alla scena del crimine. Questo passaggio è cruciale per verificare ipotesi investigative che, a quasi vent’anni dal delitto, continuano a tenere alta l’attenzione mediatica e giudiziaria.
La complessità delle nuove indagini emerge anche dal riavvicinamento tra i protagonisti della scena investigativa e dai continui approfondimenti sulle frequentazioni di casa Poggi, con audizioni di testimoni e analisi di nuove tracce che potrebbero fare luce su aspetti finora poco chiari dell’assassinio.






