Potrebbe non essere una scarpa, ma la ruota di una bicicletta a spiegare l’origine dell’impronta numero 44 rilevata sulla scena del delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. A sostenerlo è il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, che in un’intervista a Fanpage.it ha chiarito come quelle che per alcuni sono righe nere verticali lasciate da una suola, sarebbero in realtà i segni di una bici. Secondo il consulente, la bicicletta in questione era solitamente posizionata dalla famiglia proprio in fondo alla scala che conduce alla tavernetta, dove fu ritrovato il corpo della giovane.
Le valutazioni della Procura sull’impronta 44
Nonostante le affermazioni dei consulenti della famiglia, la Procura continua a considerare rilevante l’impronta 44. Questa, secondo gli inquirenti, è orientata perpendicolarmente rispetto all’impronta 33, che sarebbe stata recentemente attribuita ad Andrea Sempio, l’amico di Chiara e attuale indagato nel caso del delitto di Garlasco. Proprio questa relazione tra le due impronte è uno degli elementi su cui si concentrano le nuove indagini, riaperte dopo 18 anni di interrogativi e svolte dai carabinieri del RIS di Cagliari.
Il nuovo sopralluogo nella villetta di Garlasco
Lo scorso 9 giugno i carabinieri del RIS, su incarico della Procura di Pavia, hanno eseguito un nuovo sopralluogo all’interno e all’esterno della villetta di Garlasco in cui si consumò l’omicidio. Utilizzando laser scanner e droni, gli investigatori hanno effettuato una mappatura precisa del piano terra dell’abitazione, della scala che porta alla tavernetta e delle tracce di sangue e impronte già repertate nel 2007. Parte di queste, oggi, sono oggetto dell’incidente probatorio, ma non tutte rientrano negli accertamenti più recenti.
Assenza di DNA e sangue sull’impronta 44
Le verifiche tecniche più aggiornate hanno già chiarito che sulle tracce analizzate – compresa l’impronta 44 – non è stata rilevata né la presenza di sangue né quella di DNA. Questo particolare risulta decisivo perché, in assenza di materiale ematico o genetico, risulta impossibile collocare temporalmente la traccia. In altre parole, non si può dire se sia stata lasciata prima, durante o dopo l’omicidio di Chiara Poggi.
Le implicazioni giudiziarie
L’interpretazione dell’impronta 44 continua a dividere esperti e investigatori. Da un lato, c’è chi sostiene si tratti di una prova compatibile con la scena del delitto e potenzialmente attribuibile a Sempio. Dall’altro, la famiglia di Chiara e i suoi consulenti ribadiscono che si tratta di un semplice segno lasciato da un oggetto di uso quotidiano, in un’area della casa frequentata normalmente. Il problema resta però aperto: senza una datazione certa e senza materiale biologico, anche l’attribuzione di un’impronta come la 33 ad Andrea Sempio potrebbe non bastare, da sola, per chiedere un rinvio a giudizio.
Indagini in corso su tracce e impronte legate al delitto di Garlasco
Al momento l’attenzione degli inquirenti si concentra su tre elementi chiave: la traccia palmare numero 33, l’impronta 44 e una traccia ematica denominata 97F. Quest’ultima, secondo la Procura, sarebbe una strisciata di sangue riconducibile a una mano insanguinata. Tutti questi reperti sono attualmente oggetto di approfondimento, ma l’inchiesta resta aperta e ogni conclusione definitiva è ancora lontana.






