Milano, 4 dicembre 2025 – Nuovi dettagli emergono dall’analisi del profilo genetico relativo al delitto di Garlasco, il caso di omicidio che vide vittima Chiara Poggi il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di via Giovanni Pascoli, in provincia di Pavia. Secondo la perizia recentemente depositata nell’incidente probatorio, il DNA rinvenuto sulle unghie della vittima risulterebbe compatibile con la linea genetica maschile della famiglia Sempio, ma il risultato non consente di identificare in modo certo un singolo individuo.
Il Dna di Sempio e le limitazioni delle analisi
La perizia, anticipata dal Tg1 e redatta con il supporto di calcoli biostatistici definiti da “moderatamente forte/forte e moderato”, ha evidenziato che, pur essendo presente una corrispondenza con la famiglia Sempio, non si è potuto ottenere un esito identificativo affidabile.
La genetista Denise Albani, coinvolta nell’analisi, ha sottolineato che il materiale biologico disponibile, costituito da aplotipi “misti parziali” e in condizioni non ottimali, non ha permesso di raggiungere una conclusione “certamente affidabile”.
Secondo la relazione di Albani, non è possibile stabilire con certezza se il DNA trovato fosse depositato sotto o sopra le unghie della vittima, né da quale dito provenisse all’interno della stessa mano. La perizia sottolinea inoltre che non si può risalire in modo affidabile al “come”, “quando” e “perché” un materiale biologico sia stato trasferito su una superficie. Indicazioni quali contaminazione ambientale, trasferimento diretto o secondario tramite un oggetto rimangono semplici ipotesi se non inserite in un contesto informativo più ampio e supportate da dati scientifici solidi.
Questo significa che pur essendo stato isolato un profilo genetico compatibile con la linea paterna maschile della famiglia Sempio, il risultato non consente un’identificazione certa di un singolo individuo. I calcoli biostatistici indicano un supporto moderatamente forte per la compatibilità, ma la qualità e la quantità del materiale biologico analizzato non hanno permesso di ottenere un risultato affidabile in senso probatorio.
Il contesto investigativo e le nuove immagini
Il delitto di Garlasco, che ha visto la morte di Chiara Poggi per mano di un oggetto contundente mai ritrovato, ha avuto nel tempo numerosi sviluppi investigativi. Alberto Stasi, unico imputato e fidanzato della vittima, è stato condannato definitivamente nel 2015 per l’omicidio, ma il caso continua a essere oggetto di attenzione per la complessità delle prove e le controversie sulle indagini.
Recentemente, sono state rese pubbliche fotografie inedite scattate il giorno stesso del delitto dove compaiono le gemelle Stefania e Paolo Cappa e Andrea Sempio, attuale indagato nell’inchiesta della Procura di Pavia. Le immagini, recuperate da un hard disk danneggiato e acquisite dalle autorità, mostrano la scena del crimine poche ore dopo la scoperta del corpo di Chiara Poggi.
Questi sviluppi contribuiscono a tenere alta l’attenzione su uno dei casi giudiziari più discussi e controversi della Lombardia, sottolineando l’importanza delle analisi scientifiche nel tentativo di fare chiarezza su quanto accaduto nella villetta di via Pascoli.






