Garlasco: a diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la vicenda giudiziaria continua a riservare sviluppi con le nuove analisi forensi che interessano in particolare le impronte digitali rilevate sulla scena del crimine. La villetta di via Pascoli, teatro del delitto avvenuto il 13 agosto 2007, resta al centro di indagini complesse e di un procedimento che sta cercando di chiarire responsabilità e dinamiche ancora oscure.
Garlasco, impronte digitali sulla porta di casa Poggi: i risultati aggiornati
Le recenti perizie tecniche, affidate al perito Giovanni Di Censo su disposizione del gip, hanno confermato che le due impronte digitali leggibili rinvenute sulla porta d’ingresso appartengono a Marco Poggi, fratello della vittima, e a un operatore coinvolto nelle indagini. Questo esito non ha introdotto novità rispetto ai rilievi effettuati nel 2007, ma ha ribadito la validità delle analisi precedenti. Inoltre, sono state identificate come appartenenti alla stessa Chiara Poggi sei impronte rinvenute su oggetti come una confezione di cereali e un sacchetto della spazzatura, confermando la presenza della vittima su tali reperti.
Andrea Sempio e la riapertura dell’inchiesta
Il nuovo corso investigativo ha visto anche l’indagato Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, sottoposto a esami antropometrici e a ulteriori accertamenti sul DNA. Nel marzo 2025 la Procura di Pavia ha notificato a Sempio un avviso di garanzia per omicidio in concorso, basandosi su nuove analisi genetiche che hanno confermato la presenza del suo profilo sotto le unghie di Chiara Poggi. Sempio ha negato ogni coinvolgimento, manifestando fiducia negli accertamenti in corso.
Nel frattempo, la Procura ha acquisito nuove impronte digitali, tra cui alcune non presenti nei precedenti dossier, come una trovata sullo stipite della porta della cantina, attribuibile a un soggetto non ancora identificato e diversa sia da Sempio sia da Stasi. Queste evidenze stanno alimentando il lavoro dei consulenti tecnici e la strategia della difesa, in attesa di ulteriori sviluppi.
Tra vecchie e nuove prove: la scena del crimine sotto la lente
A diciotto anni dal delitto di Garlasco, le indagini si avvalgono di metodiche scientifiche più avanzate rispetto al passato, anche se le prove raccolte fino a ora non hanno ancora riscritto la ricostruzione originale. L’assenza dell’arma del delitto, la controversa questione delle scarpe di Stasi senza tracce ematiche e i dettagli relativi alla bicicletta nera da donna segnalata da testimoni rimangono nodi irrisolti. La scena del crimine continua a essere analizzata minuziosamente, con particolare attenzione alle tracce genetiche e alle impronte digitali che potrebbero finalmente far luce su uno dei casi più discussi e controversi della cronaca giudiziaria italiana.






