Milano, 22 ottobre 2025 – Nel contesto delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, torna a parlare la difesa di Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio della giovane vittima. L’avvocato Liborio Cataliotti, che affianca Angela Taccia nella difesa di Sempio, ha chiarito alcuni aspetti procedurali e strategici in merito al caso, sottolineando l’assenza di tentativi di sottrarsi al giudizio del tribunale di Pavia.
Difesa di Andrea Sempio: “Nessuna volontà di sottrarsi al giudice naturale”
“Da parte nostra non c’è alcuna volontà di trovare un escamotage per sottrarci al giudice naturale, non è nella logica delle cose”, ha dichiarato Cataliotti. La difesa di Andrea Sempio, ha precisato, sta valutando la possibilità giuridica di richiedere il trasferimento del fascicolo da Pavia a Brescia, per una eventuale connessione con l’indagine a carico dell’ex procuratore Mario Venditti, ma al momento non vi sono motivi giuridici fondati per procedere in tal senso.
L’avvocato ha inoltre confermato il recente incarico di una nuova genetista, Marina Baldi, per approfondire le analisi del DNA, elemento centrale nelle indagini che hanno riacceso i riflettori sul caso dopo quasi vent’anni dal delitto avvenuto nel 2007.

Scelte processuali e gestione degli atti riservati
Riguardo alla recente diffusione mediatica di notizie riservate, Cataliotti ha sottolineato come talvolta la divulgazione di atti segreti possa essere una scelta processuale per “misurare le reazioni” degli interessati, precisando però che, nel caso specifico, non si sono riscontrate reazioni significative. A tal proposito, il legale ha ribadito il principio di non commentare atti processuali non ancora visionati dalla difesa, nel rispetto delle procedure giudiziarie.
Andrea Sempio, 37 anni, ha recentemente revocato il mandato al suo precedente avvocato Massimo Lovati, spiegando in un’intervista televisiva di aver avuto divergenze sulla strategia difensiva, pur mantenendo stima nei suoi confronti. Sempio ha riaffermato con fermezza la propria innocenza, dichiarando: “Non ho ucciso io Chiara Poggi”.
Il caso, riaperto nel marzo 2025 dalla Procura di Pavia sulla base di nuove analisi forensi, rimane al centro dell’attenzione con indagini in corso e ulteriori approfondimenti genetici attesi. La complessità della vicenda, che ha già visto la condanna definitiva dell’ex fidanzato di Chiara Poggi, Alberto Stasi, continua a suscitare interesse e dibattito nel panorama giudiziario e mediatico italiano.





