Continuano le indagini sul caso di Garlasco: l’attenzione è tutta sull’analisi della spazzatura sequestrata nel 2007
Prosegue con crescente intensità l’analisi della spazzatura sequestrata nell’ambito della riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa nel 2007 nella sua abitazione di Garlasco. Questa mattina, durante la seconda giornata dell’incidente probatorio in questura, il consulente della difesa di Sempio, Luciano Garofano, ha rilasciato dichiarazioni sulle attività investigative in corso, sottolineando l’importanza della regolarità formale del sequestro dei rifiuti.
Le analisi sulla spazzatura e le fascette para-adesive
Garofano ha spiegato che, prima di procedere con ulteriori esami, si vuole verificare se il sequestro della spazzatura sia stato effettuato secondo le norme, per poi procedere con l’analisi dei residui rinvenuti. In particolare, oltre alla spazzatura, sarà completato l’esame delle cosiddette fasce para-adesive, materiale ritenuto cruciale per le indagini. Il consulente ha inoltre chiarito che non vi è alcuna differenza tecnica tra le fascette para-adesive e gli acetati, usati in modo intercambiabile a seconda della disponibilità.
La presenza di decine di giornalisti e cameramen davanti alla questura testimonia l’attenzione mediatica che continua a circondare questo caso, che dopo quasi diciotto anni rimane al centro della cronaca giudiziaria.
Garlasco: nuovi elementi nell’inchiesta su Andrea Sempio
La riapertura delle indagini ha portato alla luce nuovi elementi, tra cui alcuni bigliettini manoscritti recuperati nella spazzatura di Sempio, contenenti frasi che esprimono un evidente turbamento, anche se non con riferimenti diretti all’omicidio. Tra questi, uno recita: “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”. Questi appunti sono attualmente al vaglio degli inquirenti, mentre le analisi sui fogli recuperati durante la perquisizione di circa nove ore nella sua abitazione proseguono.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Angela Taccia, ha precisato che tali informazioni provengono da fonti mediatiche e non risultano ancora nei fascicoli ufficiali. Taccia ha inoltre sottolineato come alcune ricostruzioni, come quelle sul malore della madre di Sempio e sul suo presunto svenimento durante un interrogatorio, non corrispondano ai fatti video-registrati.
L’inchiesta, che si fonda anche su tracce di DNA compatibili con Sempio rinvenute sotto le unghie di Chiara Poggi e su altre evidenze come telefonate sospette e ricevute, continua a essere seguita attentamente dagli esperti forensi del Racis di Milano, chiamati a delineare un profilo più preciso del 37enne, ex amico del fratello della vittima.






