Chi è Antonio, pompiere di Vigevano e amico della madre di Andrea Sempio? Tutto sulla sua figura e sulla sua importanza per il caso di Garlasco
Il caso del delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007, continua a riservare nuove sorprese e sviluppi giudiziari a quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, assassinata nella sua abitazione di via Giovanni Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia. La figura di Andrea Sempio è tornata al centro dell’attenzione investigativa, con una serie di elementi che potrebbero ridisegnare gli scenari di uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana. E l’attenzione nelle ultime settimane si è spostata anche su un certo Antonio, pompiere e amico della madre di Sempio. Ecco tutto ciò che sappiamo a riguardo.
La figura di Andrea Sempio e l’importanza di Antonio nelle nuove indagini
Andrea Sempio, originario di Garlasco e oggi 37enne, è stato finora un nome marginale nelle indagini sul delitto, ma la riapertura dell’inchiesta ha portato a emergere dati inquietanti. Un’impronta della mano e tracce di DNA compatibili con Sempio sono state individuate sulle unghie della vittima, Chiara Poggi, elementi che, comunque, secondo gli inquirenti, non basterebbe a indicare Andrea Sempio come l’omicida. Al contrario, Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio, è stato escluso come fonte di questi residui genetici.
Gli investigatori hanno inoltre analizzato i tabulati telefonici di Sempio, che mostrano ripetute chiamate sospette nei giorni immediatamente precedenti il delitto, e un biglietto del parcheggio di Vigevano, conservato dalla madre di Sempio, Daniela Ferrari. Quest’ultimo elemento è particolarmente controverso: il ticket rappresenterebbe un alibi per la mattina del 13 agosto, ma le intercettazioni e i movimenti telefonici sembrano contraddirlo, generando dubbi sulla reale presenza di Sempio in quel luogo.
La madre di Andrea, Daniela Ferrari, è stata sentita più volte dagli inquirenti e ha fornito versioni contrastanti rispetto a quelle del figlio e di Antonio B., ex vigile del fuoco pensionato, che risulta in contatto con lei proprio nella mattina del delitto. L’uomo, pur non indagato, potrebbe essere un testimone chiave per chiarire aspetti ancora oscuri della vicenda, in particolare riguardo allo scontrino del parcheggio che finora ha costituito un elemento cruciale per l’alibi di Sempio.
La versione di Antonio che potrebbe far crollare l’alibi di Andrea Sempio
Secondo quanto emerge dalla ricostruzione fornita da un ex vigile del fuoco, gli inquirenti sarebbero sempre più convinti che, la mattina del delitto, Daniela non si trovasse a Gambolò – come sostenuto in precedenza – ma a Vigevano. Proprio qui, infatti, prestava servizio un amico della vittima, e sarebbe stato in questa circostanza che la donna avrebbe ritirato il biglietto del parcheggio.
Un dettaglio che potrebbe avere conseguenze rilevanti nell’inchiesta: lo scontrino del parcheggio, ritenuto finora una prova a sostegno dell’alibi di Andrea Sempio, in realtà potrebbe appartenere alla madre. Una circostanza che, se confermata, smonterebbe una parte cruciale della versione difensiva.
I magistrati avrebbero voluto contestare direttamente questo elemento alla madre di Sempio, ma, secondo fonti vicine all’indagine, non sono riusciti a farlo in modo formale. Resta da capire se questo nuovo sviluppo potrà riaprire scenari finora ritenuti secondari nell’inchiesta, riaccendendo i riflettori su piste mai del tutto abbandonate.
Lo scenario giudiziario e le reazioni della difesa
Nonostante la nuova impronta palmare ritrovata sulla scena del crimine, che gli esperti attribuiscono ad Andrea Sempio, la difesa continua a negare ogni coinvolgimento. Gli avvocati di Sempio sostengono che i rapporti con Daniela Ferrari, madre del giovane, siano stati sporadici e che non vi sia alcun legame diretto tra Sempio e Antonio B. La famiglia insiste sulla fragilità emotiva della madre, provata dagli eventi, mentre Andrea ha deciso di non collaborare con gli inquirenti.
Il caso di Garlasco continua a rappresentare un enigma complesso, dove nuovi elementi, come quelli legati ad Andrea Sempio e al ruolo di figure come Daniela Ferrari e l’ex vigile del fuoco Antonio B., alimentano un dibattito giudiziario e mediatico ancora acceso. Le indagini proseguono sotto la lente della procura di Pavia, tra esami del DNA, analisi delle impronte e interrogativi rimasti irrisolti a quasi due decenni dall’omicidio di Chiara Poggi.






