Sono attesi nelle prossime ore i risultati dei nuovi esami condotti sul tampone effettuato a Chiara Poggi nel 2007: tutto sul DNA maschile ignoto
Garlasco, 14 luglio 2025 – Sono attesi a breve i risultati della replica degli esami sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi, il campione biologico prelevato quasi 18 anni fa durante l’autopsia della vittima. Questo esame fa parte degli accertamenti dell’incidente probatorio disposto dalla Procura di Pavia e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano nell’ambito della nuova fase dell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta familiare di Garlasco.
Il DNA maschile ignoto e le nuove piste investigative sul delitto di Chiara Poggi
Venerdì scorso la genetista Denise Albani, incaricata dalla giudice Daniela Garlaschelli, ha completato la sessione di consolidamento dei dati relativi a cinque prelievi effettuati sul tampone di Chiara Poggi. Di questi, tre non hanno prodotto risultati utili, mentre due hanno evidenziato un profilo di Dna maschile, di cui uno già identificato come appartenente all’assistente del medico legale dell’autopsia del 2007. L’altro profilo, invece, risulta ignoto e non corrisponde né ad Andrea Sempio né ad Alberto Stasi.
Gli esiti attesi in queste ore potrebbero sciogliere un nodo cruciale: se la traccia genetica sconosciuta non sarà riconosciuta come contaminazione, dovrà essere identificato il titolare del cromosoma Y rinvenuto e contestualizzata la sua presenza sulla scena del crimine. Al momento, la Procura esclude che il DNA appartenga agli amici noti di Sempio, come Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, i cui profili non risultano ancora acquisiti per la comparazione.
Nuova dinamica del delitto e tracce di sangue sul telefono
Parallelamente agli accertamenti genetici, la Procura di Pavia ha affidato ai consulenti del RIS di Cagliari una nuova ricostruzione della dinamica del delitto. I rilievi del 9 giugno scorso hanno evidenziato particolari inediti, tra cui la presenza di schizzi di sangue sotto il telefono fisso di casa Poggi. Secondo gli inquirenti, Chiara Poggi avrebbe tentato di chiedere aiuto prima di essere aggredita, mentre il killer avrebbe rimesso la cornetta al suo posto senza accorgersi della macchia di sangue rimasta.
Questa ipotesi contrasta con la precedente versione, che vedeva la vittima colpita di sorpresa senza possibilità di difesa. La presenza di un secondo DNA maschile, insieme a tracce sotto le unghie di Chiara compatibili con Andrea Sempio e un altro uomo ignoto, suggerisce un’aggressione multipla o almeno la presenza di più persone coinvolte. Restano comunque da valutare con rigore le possibilità di contaminazione accidentale, sempre presenti in indagini di questa complessità.






