Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, ha rotto il silenzio durante un’intervista a La vita in diretta per spiegare le ragioni della revoca del mandato al suo avvocato Massimo Lovati. Sempio ha sottolineato che la decisione “è stata tutt’altro che presa a cuor leggero” ma è stata necessaria a causa di “alcune divergenze, alcune idee diverse che avevamo sulla strategia difensiva”.
Andrea Sempio su Massimo Lovati: “Divergenze sulla strategia difensiva”
Andrea Sempio ha ribadito la sua stima nei confronti di Lovati, definendolo un “grande penalista” e una persona per cui nutre “tanta stima e tanto rispetto”. Tuttavia, ha spiegato che l’avvocato “ha una sua visione e lui va dritto per la sua strada”, rendendo impossibile trovare un dialogo differente. “Questa è stata la ragione principale che ci ha portato alla separazione”, ha precisato. L’aspetto mediatico, seppur rilevante, rappresenta “non nemmeno un terzo delle ragioni” che hanno condotto alla rottura tra i due.
In risposta alle accuse che circolano, Sempio ha ribadito con fermezza: “Non ho ucciso io Chiara Poggi e spero che le autorità non si facciano traviare da tutte queste balle che stanno uscendo sui media”. Ha inoltre espresso la speranza che “questo circo non vada a influenzare l’opinione di chi deve controllare e verificare” e che si possa finalmente arrivare alla verità.
Il contesto delle indagini e le nuove perquisizioni
Andrea Sempio, oggi 37enne, è tornato al centro delle indagini dopo che, nel marzo 2025, la Procura di Pavia ha notificato un nuovo avviso di garanzia per omicidio in concorso, basandosi su nuove analisi del DNA effettuate con tecniche forensi avanzate. Queste nuove analisi avrebbero confermato la presenza del suo profilo genetico sotto le unghie di Chiara Poggi, la giovane uccisa nel 2007.
Parallelamente, si sono susseguite perquisizioni da parte di Carabinieri e Guardia di Finanza nelle abitazioni di ex investigatori, inquirenti e parenti di Sempio, nell’ambito di un’inchiesta parallela che coinvolge anche l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari. Le indagini mirano a chiarire sospetti su flussi di denaro e irregolarità nelle indagini precedenti. Le autorità hanno inoltre disposto una proroga di 70 giorni per completare le perizie genetiche.
Massimo Lovati, intervenuto ieri su Canale 5, si è detto “dispiaciuto e amareggiato” per la revoca, confermando che il vero motivo della separazione è legato a “linee difensive che non piaccioo più a Sempio” e non a questioni mediatiche o personali.






