Brindisi, 12 giugno 2025 – Il carabiniere, residente a Ostuni, aveva due figli e stava per andare in pensione a luglio, dopo una lunga carriera nell’Arma dei Carabinieri
Tragedia all’alba di oggi, giovedì 12 giugno, nella zona industriale di Francavilla Fontana, in contrada Rosea (provincia di Brindisi). Un carabiniere è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante un’attività di controllo del territorio. La vittima è il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, in servizio presso la compagnia dei Carabinieri di Francavilla Fontana. Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe accaduto al termine dell’inseguimento di un’auto sospetta lungo la strada che collega Francavilla a Grottaglie. Una volta raggiunti, gli occupanti del veicolo, una Lancia Y scura, sarebbero scesi e avrebbero aperto il fuoco contro i militari. Per il brigadiere Legrottaglie, colpito da più proiettili, non c’è stato nulla da fare. I responsabili sono poi fuggiti a piedi nelle campagne circostanti, facendo perdere le loro tracce.
Il carabiniere sarebbe andato in pensione a luglio
Carlo Legrottaglie, residente a Ostuni, aveva due figli e stava per andare in pensione a luglio, dopo una lunga carriera nell’Arma dei Carabinieri. Era un militare esperto, conosciuto e stimato dai colleghi. L’intervento in cui ha trovato la morte, secondo quanto si apprende, era legato a una rapina in corso. Le dinamiche esatte sono ancora da chiarire e sono oggetto di approfondite indagini da parte della Procura di Brindisi. Sul luogo della sparatoria si è recato il magistrato di turno, il sostituto procuratore Raffaele Casto. Le indagini proseguono a ritmo serrato, con l’acquisizione di testimonianze e di immagini dalle videocamere della zona.
Il cordoglio del ministro Crosetto per la morte del carabiniere
La notizia della morte del brigadiere Legrottaglie ha scosso profondamente il mondo istituzionale e politico. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha affidato a X (ex Twitter) un messaggio di profondo cordoglio: “A nome mio personale e di ogni donna ed uomo della Difesa esprimo profondo cordoglio per la drammatica morte del brigadiere capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, servitore dello Stato vilmente ucciso mentre svolgeva, con coraggio e senso del dovere, il proprio lavoro a difesa e a tutela della collettività. Ci ha lasciato tenendo fede al giuramento prestato: proteggere a qualsiasi costo i cittadini e l’Italia”. Crosetto ha poi concluso con un messaggio alla famiglia e ai colleghi: “In questo momento di grande dolore, ci stringiamo ai familiari, ai colleghi dell’Arma e al comandante generale Salvatore Luongo. Mi inchino di fronte al senso del dovere e al coraggio che hanno portato il brigadiere Legrottaglie a sacrificare la vita per difendere la nostra sicurezza. Un ultimo profondo, commosso abbraccio da parte di tutti noi lo accompagni. Che Dio lo accolga con il rispetto e l’amore che merita”.
Le parole del presidente del Senato La Russa
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto esprimere il proprio dolore per l’uccisione del militare: “Apprendo con sconcerto e profondo dolore della tragica uccisione del brigadiere capo dei Carabinieri, Carlo Legrottaglie, avvenuta durante un’operazione di controllo in provincia di Brindisi. Un servitore dello Stato, caduto mentre svolgeva il proprio dovere al servizio della collettività. Alla sua famiglia, ai vertici dell’Arma e a tutti i suoi colleghi giungano il mio pensiero più commosso e le condoglianze del Senato della Repubblica”.
La denuncia del sindacato Unarma: “Non lasciamoli soli”
Profondo dolore e rabbia anche nelle parole di Nicola Magno, segretario generale della Puglia del sindacato militare Unarma, che ha denunciato la mancanza di adeguate tutele per i militari impiegati in strada: “Esprimiamo profondo cordoglio e sincera vicinanza alla famiglia del carabiniere del Norm rimasto vittima questa mattina durante un intervento per una rapina alla periferia di Francavilla Fontana. Alla sua famiglia, ai colleghi e all’intera Arma dei Carabinieri va l’abbraccio commosso di tutta Unarma, in un momento di immenso dolore che colpisce non solo l’Istituzione, ma l’intero Paese”.
Magno ha poi sottolineato le difficoltà operative quotidiane: “Non possiamo esimerci dal ribadire con forza quanto sia difficile, delicato e spesso estremamente rischioso il lavoro quotidiano dei carabinieri, in particolare di chi opera su strada, esposto in prima linea al pericolo e alle imprevedibilità del servizio. Non è accettabile che su interventi tanto pericolosi, come una rapina che può celare soggetti armati e pronti a tutto, venga inviata una sola pattuglia”.
Il segretario ha infine lanciato un appello alle istituzioni: “Serve un incremento reale e strutturale del personale, affinché si possa garantire un intervento tempestivo ma soprattutto sicuro per chi indossa ogni giorno una divisa al servizio dei cittadini. Unarma continuerà a farsi portavoce delle esigenze di tutela, dignità e sicurezza dei carabinieri affinché tragedie come quella odierna non restino parole di circostanza, ma diventino spinta concreta per un cambiamento necessario”.






