Roma, 29 dicembre 2025 – Nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di nove persone accusate di aver finanziato Hamas, la polizia ha eseguito una perquisizione nella sede romana dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp), situata nel quartiere Centocelle. Durante l’operazione sono stati sequestrati oltre 100mila euro in contanti.
Sequestro di fondi per Hamas di denaro verso Milano
Secondo gli atti dell’inchiesta, la somma sequestrata nella sede romana rappresenta una parte dei fondi raccolti nel Centro e nel Sud Italia, che confluivano a Roma per poi essere trasferiti, tramite un referente locale, alla sede di Milano. Quest’ultima risultava sotto il diretto controllo, anche contabile, dei vertici dell’associazione. Complessivamente, le indagini hanno fatto emergere un sistema organizzato di raccolta fondi destinato a sostenere Hamas, l’organizzazione palestinese classificata come terroristica da numerosi Paesi occidentali.
L’operato di Mohammad Hannoun e la rete romana
Le indagini della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo e della Procura di Genova hanno portato all’arresto dell’imam di Genova Mohammad Hannoun, presidente dei palestinesi italiani e figura chiave della rete di sostegno a Hamasin Italia. A Roma, oltre alla sede di Centocelle, è stata perquisita anche quella dell’associazione di Don Bosco, riconducibile a Hannoun, dove sono stati sequestrati ingenti quantitativi di denaro contante.
Il referente romano per la raccolta fondi, Abu Omar (Mpusa Suleiman Mohammad Ahmad), è attualmente indagato. Dalle indagini emerge che a Roma, nonostante un ruolo meno centrale rispetto a Genova e Milano, arrivavano consistenti flussi di denaro, raccolti anche attraverso manifestazioni pubbliche come quella del 22 febbraio 2024 nella parrocchia di San Lorenzo in Lucina, promossa con il coinvolgimento di testimonial e autorizzata dal Vicariato di Roma.
Gli accertamenti finanziari hanno evidenziato che nel solo 2023 i versamenti ufficiali da diverse associazioni a favore della popolazione palestinese ammontano a quasi 1,4 milioni di euro, con transazioni di oltre 100mila euro per volta verso gruppi caritatevoli a Gaza. La rete di trasferimenti coinvolge anche passaggi tramite società in Turchia, Egitto e Giordania, contribuendo a sostenere sia attività sociali sia, secondo l’accusa, l’ala militare di Hamas.
L’operazione rappresenta un ulteriore sviluppo nell’ambito delle indagini italiane sul finanziamento di organizzazioni legate alla causa palestinese e ai gruppi armati che operano nella Striscia di Gaza.



