Genova, 29 dicembre 2025 – Nel pomeriggio di oggi si terrà un presidio davanti al carcere di Marassi a Genova in solidarietà con le persone coinvolte nell’operazione ‘Domino’, accusate di finanziamento a Hamas. L’iniziativa, promossa da sindacati di base e dal Centro culturale islamico di Genova, è prevista alle 18 in piazzale Marassi. Secondo quanto comunicato dal sindacato Si.Cobas sui social, l’azione repressiva mira a colpire tutte le realtà etichettate come “ProPal” e chi manifesta contro il genocidio palestinese, associando ingiustamente tali attivisti al terrorismo islamico. Gli organizzatori invitano a rilanciare la mobilitazione non solo per sostenere la resistenza palestinese contro il piano Trump, ma anche per contrastare l’odio e il razzismo verso le comunità immigrate.
Fondi ad Hamas, Torino per Gaza parla di un attacco repressivo
Il Coordinamento Torino per Gaza ha definito le misure cautelari nei confronti di nove persone, tra cui il presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, come un vero e proprio “attacco repressivo”. In una nota diffusa sui social, il Coordinamento denuncia che l’inchiesta, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, mira a “zittire chi difende la causa palestinese e mette in luce le ingiustizie globali”. La nota menziona anche la perquisizione dell’abitazione della giornalista Angela Lano, direttrice di InfoPal, accusata di propaganda pro Hamas. Secondo Torino per Gaza, quanto accaduto rientra in un contesto autoritario in cui una semplice dichiarazione del governo israeliano può innescare accuse di terrorismo, e rappresenta una ritorsione per le manifestazioni autunnali contro la guerra.
Domani l’interrogatorio di garanzia per Hannoun
È stato fissato per domani mattina alle 9 l’interrogatorio di garanzia di Hannoun. Il presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia è accusato di aver gestito una rete di finanziamenti diretti ad Hamas. Oggi sono previste le visite in carcere degli avvocati Emanuele Tambuscio, Fabio Sommovigo e l’avv. Rossi, che rappresentano Hannoun e seguiranno il percorso difensivo dell’assistito.
Il Coordinamento Gav difende la solidarietà come diritto
Il Coordinamento Giuristi e Avvocati per la Palestina (Gav) ha espresso “stupore e sconcerto” per l’ampia risonanza mediatica legata all’arresto di Hannoun, sottolineando la necessità di condurre ogni accertamento con rigore e serenità, senza cedere a pressioni esterne o campagne mediatiche politicamente orientate. Il Gav ha ribadito che le fonti israeliane non possono essere considerate decisive per attestare presunte connessioni con Hamas, considerando la storia di manipolazioni politiche e accuse internazionali a Israele. L’organizzazione invita istituzioni, avvocatura, mondo accademico, società civile e media a difendere lo spazio democratico di chi chiede tutela dei diritti umani per il popolo palestinese, senza ambiguità né doppi standard.
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