Foggia, 16 novembre 2025 – La polizia penitenziaria ha intercettato e bloccato un drone che tentava di introdurre all’interno del carcere di Foggia un involucro contenente telefoni cellulari e sostanze stupefacenti. L’episodio, avvenuto nella notte scorsa, è stato reso noto da Federico Pilagatti, segretario nazionale del sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). Nonostante l’intervento dei carabinieri, non è stato possibile individuare e fermare il pilota del drone.
Tentativo di introduzione di cellulari e droga nel carcere di Foggia
Il drone intercettato rappresenta l’ennesimo tentativo di far entrare nel penitenziario generi vietati, in particolare telefoni cellulari e droga, che possono alimentare situazioni di illegalità e compromettere la sicurezza interna. Federico Pilagatti ha sottolineato “il senso di responsabilità con cui la polizia penitenziaria continua a lavorare per garantire i livelli minimi di sicurezza” nonostante le difficoltà operative.
Allarme sovraffollamento e carenza di personale
Il sindacato Sappe ha sollecitato l’amministrazione penitenziaria a intervenire con urgenza per ridurre il grave problema del sovraffollamento nella casa circondariale di Foggia, che registra un tasso superiore al 220%, il più alto in Italia. Inoltre, è stata richiesta l’assegnazione di almeno 50 nuove unità di poliziotti penitenziari per rafforzare la sicurezza e il controllo dell’istituto.
Questi interventi sono ritenuti fondamentali per contrastare efficacemente le attività illecite che, come dimostrato dall’episodio del drone, mettono a rischio l’ordine all’interno del carcere. Il Sappe ha espresso un plauso al personale della polizia penitenziaria, il cui impegno resta costante nonostante le condizioni critiche in cui opera.
L’episodio a Foggia si inserisce in un contesto più ampio: recentemente, anche nel carcere di Lanciano un drone è stato bloccato mentre trasportava 14 smartphone destinati ai detenuti, e nel carcere di Bari vi sono stati episodi di sommossa legati alle condizioni carcerarie. Tali fatti evidenziano ulteriormente la necessità di un rafforzamento delle misure di controllo e sicurezza negli istituti penitenziari italiani.






